Sistemi d'Arma - 3. Storia del Nike - Il primo lancio
Il primo lancio sperimentale
riuscito di un missile Nike avvenne
nel 1951. Più tardi questo missile
fu chiamato Ajax. Nike Ajax era un
sottile missile a due stadi
alimentato da un motore a
propellente liquido che utilizzava
una miscela di acido nitrico fumante
(IRFNA), di Dimetil Idrazina
asimmetrica e di JP-4.
L' Ajax era
spinto fuori dalla sua rampa da un
booster a caduta a propellente
solido che bruciando per circa 3
secondi, era in grado di accelerare
il missile con una forza 25 volte
più forte della gravità. Il missile
poteva raggiungere una velocità di
oltre 2800 km/h ed una quota di
circa 21.000 metri.
La portata,
però, di soli 25 km impediva,
secondo molti detrattori, a questo
missile di essere un efficace
sistema di difesa aerea. Di sicuro
era di molto superiore alle
artiglierie contraeree del tempo ed
era l'unico missile del genere
allora esistente.
Ajax era armato con tre testate a
frammentazione ad alto esplosivo
sistemate sulla prua, al centro e
sulla coda del missile. Sebbene si
fosse anche pensato di dotare l'
Ajax di una testata nucleare, il
progetto fu lasciato cadere
preferendo sviluppare un altro
missile del tutto nuovo e totalmente
migliorato.
Quando si cominciò a
schierare il missile Ajax negli
Stati Uniti, i lavori sul suo
successore, all'inizio denominato Nike-B
e poi Nike Hercules, erano già iniziati.
I
lavori
sul
successore
del
primo
missile
Nike,
iniziarono
prima
dello
schieramento
degli
Ajax.
Lo
sviluppo
di
questo
nuovo
missile
fu
accompagnato
da
due
linee
guida
principali.
La
prima
era
quella
della
necessità
di
realizzare
un
missile
in
grado
di
contrastare
efficacemente
le
nuove
generazioni
dei
più
piccoli
e
più
veloci
velivoli
a
getto,
inclusi
quelli
supersonici
e i
missili
balistici.
La
seconda
era
il
desiderio
di
dotare
il
nuovo
missile
con
una
potente
testata
atomica.
Il
nuovo
missile
originariamente
denominato
Nike-B
e
poi
Nike-Hercules,
era
molto
più
potente
del
suo
predecessore
in
quasi
ogni
aspetto.
Aveva
una
portata
massima
di
circa
160
km,
una
velocità
massima
di
quasi
4000
km/h
e la
capacità
di
raggiungere
obiettivi
ad
oltre
30.000
metri.
Si
trattava
proprio
di
un
sistema
di
difesa
aerea
molto
potente.
L'Hercules
era
sprovvisto
della
maggior
parte
delle
piccole
valvole
elettroniche
miniaturizzate
impiegate
sull'
Ajax
e
nei
suoi
booster
impiegava
propellente
solido
che
lo
rendeva
molto
più
semplice
e
sicuro
del
suo
predecessore,
che
impiegava
componenti
liquidi
altamente
caustici.
L'Hercules era stato progettato fin dall'inizio per portare una testata nucleare. Designata W31, la testata nucleare era disponibile in tre versioni: piccola (3 kilotoni), media (20 kilotoni), e grande (30 kilotoni). Per dare un'idea, la bomba atomica sganciata su Hiroshima, verso la fine della seconda guerra mondiale, aveva una potenza di circa 15 kilotoni. Armato con la sua carica nucleare, un solo Nike Hercules era in grado di distruggere intere formazioni di velivoli attaccanti. Questa testata permetteva al missile non solo di distruggere il velivolo ostile, ma anche qualsiasi carico bellico nucleare di cui fosse eventualmente dotato. Alcuni dei primi Hercules schierati negli Stati Uniti erano inizialmente dotati della più pesante bomba nucleare W7. L'Hercules poteva anche essere dotato di una potente testata di alto esplosivo a frammentazione, designata "T-45". La bomba rappresentava una valida alternativa alla W-31 (particolarmente nel caso dell'uso contro un velivolo singolo e per l'impiego a bassa quota in prossimità di aree popolate. Il nuovo Nike Hercules era anche dotato di un "pacchetto" di radar e di sistemi di guida più sofisticati dei precedenti, che lo rendevano più accurato ed efficace alle lunghe distanze. Nei primi anni '60, fu realizzata una versione "Improved" con l'impiego di un radar ABAR (Alternate Battery Acquisition Radar) o HIPAR (High Power Acquisition Radar). Le migliorate capacità dei radar e gli altri aspetti di avanguardia elettronica dell'Improved Hercules lo resero più efficace contro i piccoli obiettivi supersonici, inclusi i velivoli, i missili stand-off aviolanciati, e i missili balistici. Un interessante aspetto poco conosciuto era che il missile poteva anche essere impiegato nel ruolo superfice-superfice per la distruzione di concentrazioni di truppe e mezzi corazzati, o ponti, sbarramenti o qualsiasi altro obiettivo significativo. In questo ruolo poteva essere lanciato da basi o da posizioni campali principalmente nell'Europa Occidentale. La capacità di superficie poteva anche dimostrarsi utile in altri scenari dove il sistema era stato schierato, come la Corea del Sud, Taiwan e la Turchia. Impiegato in questo modo, l'Hercules aveva una portata di poco superiore alle 110 miglia ed era limitato dalla portata effettiva del radar di inseguimento missile (MTR). Il sistema era mobile e questa caratteristica nè accentuava la flessibilità e la capacità operativa. Per trasportare il sistema Nike Hercules nelle località di rischieramento venivano impiegati camion e rimorchi. Il missile veniva montato su un semiarticolato che una volta in posizione serviva anche da rampa di lancio. I lavori sul successore del primo missile Nike, iniziarono prima dello schieramento degli Ajax. Lo sviluppo di questo nuovo missile fu accompagnato da due linee guida principali. La prima era quella della necessità di realizzare un missile in grado di contrastare efficacemente le nuove generazioni dei più piccoli e più veloci velivoli a getto, inclusi quelli supersonici e i missili balistici. La seconda era il desiderio di dotare il nuovo missile con una potente testata atomica.
Il nuovo missile originariamente denominato Nike-B e poi Nike-Hercules, era molto più potente del suo predecessore in quasi ogni aspetto. Aveva una portata massima di circa 160 km, una velocità massima di quasi 4000 km/h e la capacità di raggiungere obiettivi ad oltre 30.000 metri. Si trattava proprio di un sistema di difesa aerea molto potente. L'Hercules era sprovvisto della maggior parte delle piccole valvole elettroniche miniaturizzate impiegate sull' Ajax e nei suoi booster impiegava propellente solido che lo rendeva molto più semplice e sicuro del suo predecessore, che impiegava componenti liquidi altamente caustici. L'Hercules era stato progettato fin dall'inizio per portare una testata nucleare. Designata W31, la testata nucleare era disponibile in tre versioni: piccola (3 kilotoni), media (20 kilotoni), e grande (30 kilotoni). Per dare un'idea, la bomba atomica sganciata su Hiroshima, verso la fine della seconda guerra mondiale, aveva una potenza di circa 15 kilotoni. Armato con la sua carica nucleare, un solo Nike Hercules era in grado di distruggere intere formazioni di velivoli attaccanti. Questa testata permetteva al missile non solo di distruggere il velivolo ostile, ma anche qualsiasi carico bellico nucleare di cui fosse eventualmente dotato. Alcuni dei primi Hercules schierati negli Stati Uniti erano inizialmente dotati della più pesante bomba nucleare W7. L'Hercules poteva anche essere dotato di una potente testata di alto esplosivo a frammentazione, designata "T-45". La bomba rappresentava una valida alternativa alla W-31 (particolarmente nel caso dell'uso contro un velivolo singolo e per l'impiego a bassa quota in prossimità di aree popolate. Il nuovo Nike Hercules era anche dotato di un "pacchetto" di radar e di sistemi di guida più sofisticati dei precedenti, che lo rendevano più accurato ed efficace alle lunghe distanze. Nei primi anni '60, fu realizzata una versione "Improved" con l'impiego di un radar ABAR (Alternate Battery Acquisition Radar) o HIPAR (High Power Acquisition Radar). Le migliorate capacità dei radar e gli altri aspetti di avanguardia elettronica dell'Improved Hercules lo resero più efficace contro i piccoli obiettivi supersonici, inclusi i velivoli, i missili stand-off aviolanciati, e i missili balistici. Un interessante aspetto poco conosciuto era che il missile poteva anche essere impiegato nel ruolo superfice-superfice per la distruzione di concentrazioni di truppe e mezzi corazzati, o ponti, sbarramenti o qualsiasi altro obiettivo significativo. In questo ruolo poteva essere lanciato da basi o da posizioni campali principalmente nell'Europa Occidentale. La capacità di superficie poteva anche dimostrarsi utile in altri scenari dove il sistema era stato schierato, come la Corea del Sud, Taiwan e la Turchia.
Impiegato in questo modo, l'Hercules aveva una portata di poco superiore alle 110 miglia ed era limitato dalla portata effettiva del radar di inseguimento missile (MTR). Il sistema era mobile e questa caratteristica nè accentuava la flessibilità e la capacità operativa. Per trasportare il sistema Nike Hercules nelle località di rischieramento venivano impiegati camion e rimorchi. Il missile veniva montato su un semiarticolato che una volta in posizione serviva anche da rampa di lancio.
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