Sistemi d'Arma - 4. Storia del Nike - Sistema di Guida

Capo S. Lorenzo ASP 1969 A differenza della maggior parte dei moderni sistemi missilistici, il Nike era completamente guidato da terra, dal lancio alla detonazione. Gli occhi elettronici del sistema, i radar, e il cervello, il computer, erano a terra nell'area di controllo (IFC). Nell'area di controllo venivano identificati i velivoli ostili con un radar di acquisizione (ACQ), che rimaneva in funzione per l'arco delle 24 ore. I velivoli amici venivano automaticamente identificati attraverso l'IFF ("Identification Friend or Foe") o SIF ("Selective Identification Feature"). In pratica, le informazioni sulla posizione degli obiettivi ostili sarebbero dovute arrivare, di norma, dalla catena radar di avvistamento lontano, attraverso il SAGE (NADGE in Europa) o da altre fonti inclusi i siti Missile Master dell'Esercito. Una volta acquisito ed identificato un velivolo ostile, un secondo radar, il Target Tracking Radar (TTR), sarebbe stato traguardato sul bersaglio ed elettronicamente agganciato ad esso.

Un terzo radar, il Missile Tracking Radar (MTR) veniva puntato e agganciato elettronicamente ad un missile situato nella vicina area di lancio. Sia il TTR che l'MTR erano in collegamento con il computer di guida situato in area controllo. Questo computer analogico comparava in continuazione i dati di posizione del target e del missile e determinava la rotta utile per portare quest'ultimo al punto di intercettazione. I comandi di guida erano inviati dal computer al missile attraverso il radar MTR. Quando il computer calcolava che il missile era sufficientemente vicino al bersaglio, emetteva un ordine di scoppio e lo inviava al missile nello stesso modo. Nelle missioni superfice-superfice, le coordinate dell'obiettivo venivano inserite nel computer e la quota della detonazione era presettata direttamente sul missile dall'equipaggio in area lancio. Il profilo di missione tipico era che la fase guidata sarebbe terminata con il missile sulla verticale dell'obiettivo e pronto a picchiare. La detonazione avveniva in funzione del valore di quota preimpostato attraverso un sensore barometrico. In alternativa il missile poteva detonare con una spoletta da impatto.

 

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