Aeroporti - 5. S. Anna di Alfaedo (Vr)

Immagine aerea dell'aeroporto Nel gennaio del 1916, il Comando del III° Gruppo Squadriglie, con sede a Verona Tombetta, eseguì delle ricognizioni sulla Val Sugana, il lago di Garda e la Valpolicella per individuare delle aree adatte ad essere impiegate come campi di aviazione quando i campi esistenti erano impediti ad operare a causa delle nebbie persistenti. Nella Valpolicella fu individuato un prato situato ad occidente di S. Anna di Alfaedo in località Loffe, precisamente Vezzarde, un falsopiano a mille metri di altezza a ridosso del monte San Giovanni, che domina l'abitato da nord-ovest. Il prato misurava circa 350 metri di lunghezza per oltre 200 di larghezza. Non era del tutto soddisfacente ai requisiti, ma si ritenne comunque utile allo scopo. Il campo di aviazione di S. Anna di Alfaedo, in Lessinia, fu dunque allestito nella primavera del 1916. Si trattava di un terreno per la maggior parte agricolo, coltivato a prato da sfalcio, di circa 32 ettari, il resto tenuto a bosco di alto fusto. Il terreno era di proprietà delle famiglie Vaona e Cona. Fu costruita una strada carreggiabile, percorribile fino a qualche anno fà, alcuni edifici per il ricovero di uomini e materiali, e degli hangar posti su un lato del campo al limitare del bosco. La sistemazione del campo di atterraggio richiese l'abbattimento di alcuni alberi e la rimozione  di due fila di pietre infisse nel terreno per delimitare le proprietà. L'idea di allestire un campo di volo sulle Vezzarde pare dovuto ad un singolare aviatore, Guido Keller, alla ricerca di un territorio adatto come alternativa a Verona Tombetta, spesso gravata da nebbie e, dal punto di vista militare, per trovare una base di decollo in altura, in modo da limitare il tempo necessario per portarsi in quota, e per rispondere più efficacemente agli attacchi portati sulla città. Keller comunicò la scoperta al Ten. Bergonzi, comandante della 75^ Squadriglia, e suo amico. I due si recarono in volo per una esplorazione. L'episodio così viene raccontato nel volume "L'Asso di cuori" di Ferrari, dedicato allo stravagante pilota-artista: " Di tanto in tanto i due compagni si guardavano per poi volgersi verso lo spettacolo fantastico che la natura, con l'ausilio dei quell'eccezionale punto di osservazione, serbava ai piccoli navigatori dell'aria. Candide cime, pendici nerastre, pulviscolo d'oro, silenzio e solitudine, cielo color cobalto. Nulla meglio di quella vista, poteva simboleggiare la smisurata bellezza  e la potenza espressiva del creato. Keller agitò una mano. Erano sul "campo"! un cocuzzolo coperto di neve! Bergonzi si volse verso l'amico con espressione di dubbio, che tradiva la domanda: Qui ti vedremo ad atterrare.. L'altro si dimostrò sicuro di sè quale scopritore di aeroporti e pilota inimitabile. Ridusse il motore, planò fino alla giusta quota ed arrivato al bordo del burrone, fece scivolare la macchina sul pendio in salita. Il solito scossone toccando, qualche lieve salto, il velivolo si fermò sulla bianca superficie di neve. La manovra era stata impeccabile. Bergonzi non potè che approvare, ammirato. Guarda - diceva intanto Keller con animazione - , là c'è il bosco per riposarci d'estate, quaggiù il paesino con la vecchia del caffè, li possiamo mettere gli "hangars", da quella parte  i ricoveri dei soldati...". La 73^ squadriglia arrivò a S. Anna di Alfaedo il 10 maggio 1916 e vi resta fino a settembre.  Ogni sera un velivolo scendeva fino al campo di Verona Tombetta per prestare il servizio di allarme e faceva ritorno a S. Anna il mattino seguente. La 73^ Squadriglia, dotata di velivoli Aviatik con motore da 140 CV era formata da 5 ufficiali piloti e 3 sottufficiali piloti.

 

 

Militari fraternizzano con la gente del posto. Loc. Marogni S. Anna di Alfaedo. (Archivio R. Pedrini)

 

 

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