Aviatori Veronesi -  Generale Pilota Virgilio Vanzan

Ten. Pil. Virgilio Vanzan Il 19 dicembre 1958, presso il Poligono di Mc Gregor (New Mexico), il Capitano  Virgilio Vanzan, comandante della futura 79^ Squadriglia I.T., effettuò il primo lancio (Fire) di un missile Nike Ajax da parte di una unità italiana. Il Magg. ebbe il comando della 72^ Squadriglia I.T. (1960) e poi del 72° Gruppo I.T. (1967 -1971). Asso della 2^ Guerra Mondiale, gli sono accreditate almeno 7 vittorie. Virgilio Vanzan nasce a Este, in provincia di Padova, il 9 maggio 1914 ed inizia a volare il 4 ottobre del 1936 presso la Scuola di Pilotaggio di Arezzo, o Sezione Autonoma Turismo Aereo, come si chiamava allora, con il velivolo biposto Ca.100 (Caproncino). Il corso termina il 9 febbraio del 1937, con l’abilitazione al pilotaggio del Caproncino conseguito con un volo in solitaria di 4 minuti. Continua l’addestramento sul Ca.100 fino al 5 giugno, per poi passare alla Scuola Caccia di Castiglione del Lago (Pg) come 1° Aviere Allievo Ufficiale Pilota per il conseguimento del brevetto militare. Vola sul velivolo Ba.25 a partire dal 25 giugno quando compie il suo primo volo di ambientamento con il M.llo Pilota Lombardi e il 14 luglio è abilitato al pilotaggio del Breda. Alla metà di agosto passa alla Scuola Caccia di Foligno (Pg) dove inizia l’iter addestrativo sul Fiat Cr.Asso, di cui consegue l’abilitazione il 4 settembre. Ad ottobre è in forza alla 82^ Squadriglia Caccia (2° Stormo, XIII Gruppo) al comando di Mezio Mezzetti,  dove inizia a volare sul Fiat Cr.30. Nel frattempo (13 novembre) consegue il brevetto di pilota militare e il 2 dicembre 1937 è promosso al grado di Sottotenente Pilota di Complemento della Regia Aeronautica. Per tutto il 1938 continua a volare e ad addestrarsi sul Cr.20 e nel febbraio del 1939 passa al più recente Fiat Cr.32. Allo scoppio delle ostilità, Vanzan è a Tripoli con la 82^ Squadriglia alle dipendenze della 5^ Squadra Aerea ed inizia l’attività bellica con crociere su Tripoli e mitragliamenti di autoblindo inglesi nella zona di Bir El Gobi. La prima estate di guerra trascorse tra crociere, partenze su allarme e ricognizioni soprattutto sulla zona di Derna. Il 31 ottobre 1940 sostiene il suo primo combattimento aereo con il resto del XIII Gruppo durante la scorta a bombardieri S79 su Marsa Matruk. Il 19 novembre mitraglia autoblindo inglesi su Bir Emba e il 18 dicembre nella zona di Sollum. In quei giorni Vanzan compì anche un paio di missioni per portare cifrari e documenti segreti al comando delle truppe italiane accerchiate nella piazzaforte di Bardia. Ricorda Vanzan che entrambe le volte, dopo l’atterraggio a Ponticelli, fu festeggiato dalle cannonate inglesi.  Il 27 dicembre 1940, il Sottotenente Vanzan venne assegnato  alla 90^ Squadriglia Caccia sull’aeroporto Z1, in Cirenaica, e il giorno stesso parte immediatamente  su allarme per una breve crociera di ricognizione. Il 30 dicembre è una giornata piuttosto movimentata con una partenza su allarme alle ore 14.00 ed un'altra alle 17.40 insieme ad altri 3 velivoli compreso il comandante di squadriglia, Ten. Guiducci. La formazione rientra alle 18.10 senza aver avuto contatto con il nemico. Il 2 gennaio 1941 una nutrita formazione di Bristol Blenheim effettua un incursione sul vicino campo di aviazione T4, causando numerosi danni. Partono immediatamente, alle ore 12.15 il Ten. Guiducci, il Ten. Lucchini, il sottotenente De Benedetti, il sottotenente Vanzan, il sergente Botti e il sergente Contarini.  Dopo un lungo inseguimento tornano sul campo senza essere riusciti ad intercettare i bombardieri nemici, e dopo una breve crociera di protezione atterrano indenni.  Il giorno successivo, una formazione di cinque caccia CR.42 ( Guiducci, Lucchini, Vanzan, Bortoletti e Ceoletta) decolla alle ore 10.30 per scortare una formazione di bombardieri S.79 all’attacco di navi inglesi nelle acque di Bardia, dove incontrano una violenta reazione antiarea. Rientrano alla base alle ore 12.30.  Il 5 gennaio iniziano le operazioni per il rientro in Italia della squadriglia, ma per l’indisponibilità di velivoli da trasporto (la precedenza venne data al personale civile da rimpatriare), il reparto si ferma a Bengasi. Il 7 gennaio, Vanzan, insieme ai sergenti Angelini e Botti, è distaccato provvisoriamente a Tripoli Castel Benito per il servizio di allarme, agli ordini del Ten. Laurenzi. Il 14 gennaio il piroscafo Città di Messina, che trasportava parte del personale della squadriglia,  venne silurato e affondato al largo del Golfo della Sirte. Il resto del gruppo riuscì ad arrivare indenne a Napoli il 17 gennaio con i piroscafi Conte Rosso e Marco Polo.

 In Africa rimanevano il personale sopravvissuto al naufragio e il sottotenente Vanzan con i sergenti Botti e Angelini impegnati per il servizio di allarme. Il 1 aprile, tutto il X Gruppo si trasferisce, da Gorizia, sull’aeroporto di manovra n. 9 in previsione della dichiarazione di guerra alla Jugoslavia, che arriva il giorno successivo.  Vanzan rientra dalla licenza a metà aprile ed inizia i primi voli di allenamento sul Nardi e sul Fiat G.50, per poi decollare con il Mc.200 il giorno 18. Il 19 la Jugoslavia capitola e il Gruppo inizia la smobilitazione. A maggio continua l’attività di volo per perfezionare l’addestramento sul Macchi Mc.200. Sul bollettino ufficiale del 3 maggio, dispensa 18^, è pubblicata la nomina di Vanzan a Tenente di Complemento con decorrenza al 31 dicembre 1940.Il 7 giugno 1941 il X Gruppo riceve l’ordine di tenersi pronto per un eventuale partenza improvvisa, vengono sospesi i voli di prova e si accelerano i preparativi per la partenza. Il 12 giugno, al comando del T. Col. Romagnoli, tutto il Gruppo parte alla volta della Sicilia. La 90^ Squadriglia è composta da 11 velivoli, e si leva in volo alle 8.05 a gruppi di tre. I gregari di Vanzan sono i sergenti Savini e Monterumici, il quale danneggia il velivolo in atterraggio a Jesi. Alle 17.15 partenza per Grottaglie dove arrivano dopo  1 ora e 40’ di volo. Tutto il Gruppo riparte alle 17.15 alla volta di Reggio Calabria dove arriva dopo 80’ di volo, tranne la 84^ Squadriglia che prosegue per Palermo. Nella serata del 14 giugno, la 90^ e la 91^ Squadriglia giungono a Trapani, dove arriva anche il personale di servizio, partito in treno. Tuttavia il 16 le due squadriglie ripartono alla volta di Catania, per espressa richiesta del Comandante di Gruppo, T. Col. Romagnoli, che intendeva avere l’onore di combattere sul cielo di Malta. Il Comandante dell’Aeronautica della Sicilia, concesse questa opportunità tenuto conto dell’ottimo grado di addestramento conseguito dalle squadriglie. In attesa che il 17° Gruppo del 1° Stormo (con la 72^ Squadriglia Caccia) lasci Catania, i piloti vengono provvisoriamente alloggiati ad Acireale. Il 19 maggio Vanzan si reca a Comiso, dove preleva un CR.42 destinato alla 90^ Squadriglia e lo porta a Catania. Alle 17.15 dello stesso giorno, in formazione con il Cap. Guiducci, il Ten. Soprano, e i sergenti Botti, Bortoletti e Savini effettuano, a bordo di Mc.200, una crociera di ambientamento su Pachino, Comiso e Gela. Il 20, con la partenza del 1° Stormo, il gruppo si sistema definitivamente a Catania, gli Ufficiali all’albergo Corona, i sottufficiali all’albergo Europa, e la truppa nella caserma Nazario Sauro. Il 22 giugno, alle 7.15 decollo per Comiso (Guiducci, Lucchini, Soprana, Vanzan, De Benedetti, Savini, Botti, Contarini), dove atterrano dopo 90’. Da Comiso partenza insieme a velivoli del 54° Stormo, per scortare un Cant Z-1007 bis in ricognizione fotografica su Malta. Il 23 giugno Vanzan, Botti e Bortoletti eseguono una crociera di vigilanza sul campo della durata di 70’. Il 24 partenza su allarme insieme ai sergenti Monterumici e Savini. Il 25 giugno, durante una scorta ad un velivolo S79 in missione di ricognizione su Malta, Lucchini, Vanzan, Savini e Ceoletta sostengono un combattimento contro 5 apparecchi Hurricane, uno dei quali viene abbattuto da Vanzan in collaborazione.  I piloti rientrano a Catania isolatamente dopo circa 2 ore di volo. Alle 20.10, insieme a Botti e Bortoletti, Vanzan effettua una missione di interdizione al largo di Siracusa. Il 27, alle prime luci dell’alba, crociera di protezione sul campo con un  velivolo Mc.200. Alle 10.35 partenza in formazione (Lucchini, Soprana, Vanzan, De Benedetti, Bortoletti, Contarini e Sclavo) per scortare il solito ricognitore S79 su Malta. Sulla verticale di La Valletta, la formazione viene assalita da numerosi velivoli nemici (Hurricane, Spitfire). La 90^ si porta alla difesa del ricognitore, con il nemico superiore di quota e di numero, sostenendo un violento combattimento. Vanzan spara 40 colpi e rientra a Catania dopo circa due ore di volo. Mancano all’appello il Sottotenente De Benedetti e il sergente Sclavo. Il giorno successivo continua la ricerca dei due piloti dispersi. Vanzan, con Lucchini, Savini, Monterumici e Ceoletta pattugliano la zona di mare a circa 110 km a sud di Capo Passero. Il 2 luglio nuova missione di scorta ad un S79 in ricognizione su Malta con Guiducci, Lucchini, Soprana, Savini, Contarini, Ceoletta e Bortoletti. Dopo 70’  di volo tutti rientrano a Catania. Il 4 luglio, durante una ricognizione a vista sull’isola di Malta, la formazione del X Gruppo viene attaccata da 6 apparecchi tipo Hurricane sulla verticale del porto di La Valletta. Il 5 luglio viene richiesta una nuova ricognizione fotografica su Malta, con il Gruppo che deve scortare un Cant Z-1007 bis. Con Vanzan partono Lucchini, Soprana, Ceoletta,  Savini, Contarini e Bortoletti. Dopo aver eseguito la ricognizione a vista sul porto di La Valletta (il Cant dovette rientrare per mancanza di ossigeno), la formazione rientra dopo un ora e 40’ di volo.  Alle ore 13 il Tenente Vanzan accompagnò il Ten. Rusconi in un volo di ambientamento sulla costa meridionale della Sicilia e sui campi di volo che più facilmente potevano venire utili. Il 7 luglio venne ordinata una nuova ricognizione fotografica su La Valletta e sugli aeroporti di Tar Venezia e Micabba, con tutto il X Gruppo di scorta ad un Cant Z-1007 bis. Della 90^ fanno parte Guiducci, Lucchini, Vanzan, Soprana, Rusconi, Botti, Contarini, Bortoletti e Savini. Tutti rientrano regolarmente dopo 150’ di volo. Alle 18.50 del 9 luglio partenza per azione di mitragliamento (Guiducci, Lucchini, Vanzan, Soprana, Rusconi, Ceoletta, Contarini, Bortoletti e Botti). L’Isola di Malta è completamente avvolta dalle nubi e la formazione deve rientrare senza portare a termine l’azione.  L’11 luglio, alle ore 12 e 40’ si parte per ripetere l’azione di mitragliamento su Malta insieme al 54° Stormo (Guiducci, Lucchini, Vanzan, Soprana, Rusconi, Ceoletta, Savini, Contarini, Bortoletti e Botti). Lucchini e Ceoletta sono i due piloti della 90^ destinati al mitragliamento, mentre gli altri provvedono alla protezione da 2000 metri. Vengono distrutti al suolo 5 Wellington e altri 3 gravemente danneggiati. La scorta ingaggiò combattimento con circa 40 velivoli Hurricane, di cui due abbattuti in collaborazione.  Per complimentarsi dei risultati ottenuti, il giorno successivo arrivò in volo il Gen. Mazzucco e il Capo di S.M. Gen. Pricolo inviò un telegramma di congratulazioni. Di nuovo scorta ad un Cant Z-1007 bis fotografico su Malta il 15 luglio con un volo di 90’. L’azione si ripete il 16 e il 17 luglio. Quest’ultima si svolse regolarmente, ma sulla rotta di ritorno, quasi sulla costa siciliana, la formazione venne attaccata da numerosi velivoli nemici. Vennero abbattuti 3 Hurricane, probabili  altri 2, e 2 Blenheim. Tutti i componenti della squadriglia, tranne il sergente Botti, fecero ritorno in base.

 

Il Macchi 202 conservato presso lo Smithsonian Air and Space Museum di Washington D.C.

Una azione simile venne condotta il 21 luglio (Guiducci, Savini, Soprana, Vanzan, Bortoletti, Lucchini), ma i primi quattro furono costretti a rientrare per noie al motore e all’elica. Il 24 luglio il X gruppo parte di scorta ad una formazione di 7 bombardieri BR.20 che vanno a bombardare un convoglio nemico. Della 90^ fa parte anche Vanzan, che però deve rientrare per noie al motore. Verso sera arriva l’ordine di condurre una ricognizione a vista su Malta e alle 18 parte una formazione composta da Guiducci,Lucchini, Vanzan e Trevisani, che rientra dopo circa 100’ di volo. Il 25 viene ordinata ed eseguita una azione di scorta ad un  Cant Z su Malta, e nel pomeriggio una ricognizione a vista dell’isola. Il giorno successivo, dopo un attacco inglese ad una formazione navale italiana, partono per una crociera di vigilanza ed interdizione sul Canale di Sicilia, Guiducci, Lucchini, Vanzan,  Savini, Contarini, Ceoletta, Bortoletti e Del Turco, che rientrano dopo 110’ di missione. Il 2 agosto venne improvvisamente comunicato l’ordine di trasferimento per Sciacca e la 90^ partì in mattinata con i sei velivoli efficienti (Guiducci, Soprana, Vanzan, Del Turco, Ceoletta e Contarini). Nelle prime ore del pomeriggio arriva l’ordine di eseguire una ricognizione a vista su La Valletta e di fare poi ritorno a Catania. Alle 16.50 le due squadriglie decollano con la 90^ nella stessa formazione di arrivo.  Guiducci e Vanzan devono però abbandonare la formazione per noie al motore e Vanzan atterra a Catania, come previsto. Il 4 agosto, Vanzan accompagna in crociera di protezione, il sergente Loioli, appena arrivato dalla scuola caccia di Gorizia. L’8 agosto fu eseguita una missione di ricognizione fotografica sugli aeroporti di Malta. Il gruppo era di scorta al Mc.200 fotografico condotto dal cap. Lucchini. Vanzan, decollato alle 11, deve rientrare per il cattivo funzionamento del velivolo. L’11 agosto, nuova crociera di ambientamento con i sergenti Loioli e il sergente Monterumici. Il 12 agosto il X gruppo riceve l’ordine di condurre una ricognizione fotografica su Malta con due velivoli Mc.200 fotografici. Si parte alle 16.05 e di scorta ci sono Soprana , Ceoletta, Monterumici, Vanzan, Del Turco, Savini, Bortoletti e Contarini. Sul cielo di Malta incontrarono una forte reazione contraerea ed un folto gruppo di velivoli nemici che però si tennero a debita distanza. Il 14 agosto, Vanzan decolla per Comiso con un Ca. 164 per un trasporto e per ricercare, senza esito, bombole di C02. Il 19 agosto tutto il X Gruppo è in ricognizione  a vista su La Valletta alle prime luci dell’alba. Della 90^ fanno parte Lucchini, Alessandrini, Soprana, Vanzan, Del Turco, Ceoletta, Bortoletti, Monterumici. Durante il rientro la formazione venne attaccata da 6 caccia inglesi. Nel pomeriggio Vanzan e Lucchini eseguono ricerche dei velivoli nemici abbattuti durante il combattimento al largo di Capo Passero. All’alba del 21 partenza per scorta ad una missione di mitragliamento su Malta (Lucchini, Alessandrini, Soprana, Vanzan, Del Turco, Ceoletta, Loioli, Monterumici). La formazione rientra alle 7.30 dopo aver svolto la missione. Il 23 agosto nove velivoli si trasferirono sul campo di Trapani in previsione del passaggio di un convoglio che deve essere scortato. La formazione rientra in sede il giorno successivo. Il mese di agosto si chiude con una ricognizione fotografica su La Valletta cui prendono parte Lucchini, Soprana, Vanzan, Del Turco e Monterumici. Una azione simile viene ripetuta il 1 settembre con sette equipaggi. Il 3 settembre la squadriglia partecipa con coppie di velivoli alla scorta di un convoglio. Vanzan vola in coppia con Loioli. Il 5 settembre Lucchini, Soprana, Vanzan, Del Turco e Ceoletta si recano a Comiso per condurre una scorta ad un idrosoccorso. Il 25 settembre Vanzan esegue due partenze su allarme dal campo di Reggio Calabria, ove si trovava distaccato. Il 30 settembre Vanzan conduce una azione di scorta convoglio nel golfo di Taranto.  Il 4 ottobre il X Gruppo si trasferisce a Comiso per ricongiungersi con il IX, e l’8 ottobre il Ten. Vanzan si reca in licenza premio, mentre la squadriglia il 13, si trasferisce sull’aeroporto di Gela. Nel pomeriggio del  31 ottobre, Vanzan insieme a Ceoletta, compie due sortite su allarme.Il 3 novembre, Vanzan partito in coppia con Del Turco su allarme, avvista nel cielo di Gela un bombardiere Wellington a 1000 metri di quota, già mitragliato da Damiani  e lo ingaggia. Ricorda Vanzan: “Ero sopra a Gela a 500 metri circa, quando vedo il Wellington che mi passa davanti al muso in rotta di collisione. E’ stata sufficiente una leggera picchiata ed un accostata a sinistra, per trovarmi a non più di una cinquantina di metri dalla coda dell’inglese. Mi avvicinai ancora di più, perché stentavo a credere che quello fosse un nemico. Ero talmente vicino che riuscivo a stento a stargli in coda a causa della sua scia. Poi mi decisi a sparare. Purtroppo le armi mi si sono inceppate. Arrivarono però subito due Mc.202 da Comiso, Damiani e Salvatore, ed io, distanziandomi sulla destra, fui spettatore dell’abbattimento: spettatore, credo, non ci fu mai così incollerito e imprecante come il sottoscritto. L’aereo nemico ammarò a qualche chilometro dalla costa di Gela, ma da esso prima che affondasse, non uscì nessuno dell’equipaggio ” . L’abbattimento del Wellington fu attribuito anche a Vanzan.  Il giorno successivo Vanzan, Del Turco e Ceoletta inseguono due velivoli nemici che avevano effettuato un incursione su Gela, che però scompaiono nelle nubi.  Il 6 novembre nuova partenza su allarme insieme al sergente Monterumici. Il 7 novembre, Vanzan, Guiducci, Ceoletta e Bortoletti partono per Comiso per partecipare col 4° e 54° Stormo, ad una missione di scorta a bombardieri Cant Z 1007 bis diretti su Malta. L’azione venne però sospesa per il mancato appuntamento in volo con una parte della scorta. I quattro rientrarono a Gela alle 12.35. Si ebbe maggior fortuna il giorno successivo con una missione analoga condotta da Vanzan come capo formazione con Rusconi, Ceoletta, Monterumici e Bortoletti. Il 10 novembre venne segnalata la presenza di due navi portaerei inglesi nelle acque a nord di Capo Bon e venne quindi ordinata una crociera di intercettazione nella zona di Lampedusa, con pattuglie di tre apparecchi. Vanzan, insieme a Bortoletti e Trevisani è in volo dalle 14.20 alle 15.55.

 Il 12 novembre una formazione di circa 12 caccia inglesi, favorita dalla copertura nuvolosa, attacca il campo di Gela con mitragliamento e spezzonamento. La reazione contraerea della base abbatte due Hurricane, uno dei quali precipita in mare. Appena saputo che il pilota di un Hurricane si è lanciato, Vanzan prende uno dei Cr.42 e decolla. Il suo primo pensiero è di andare alla ricerca del pilota senza preoccuparsi di conoscere dove sono le buche provocate dalle bombe sull’aeroporto. Ma la fortuna lo assiste perché in decollo  il CR.42 passa proprio sul bordo di una buca della quale il pilota  non si era accorto in tempo. Sulla zona di mare segnalata Vanzan circuita per quasi mezzora: il cielo è completamente coperto, le nubi sono bassissime, il mare molto mosso, nero come la pece e del pilota nessuna traccia. Vanzan pensa di rientrare alla base, ormai ha fatto il suo dovere e poi volare in quelle condizioni, a pochi metri sul mare, con le nubi in alcuni punti quasi a pelo d’acqua, dover aguzzare gli occhi per riconoscere qualche cosa su quella superficie nera, la tensione nervosa per doversi guardare anche attorno perché non c’è nessuno a proteggergli le spalle e gli Hurricane possono arrivare da un momento all’altro, e anche la delusione di non aver trovato nulla, lo hanno stancato. Ma qualcosa lo trattiene ancora… dopo essersi spinto molto più a sud, Vanzan scorge tra la cresta di un onda ed un’altra qualcosa di giallo. Dirige su quella macchia di colore e quando è sopra distingue un battellino e una mano che si agita lentamente. Vanzan si allontana un po’, fa una puntata sul pilota nemico per fargli capire che è stato individuato, poi fa la spola tra il battellino ed un motoscafo uscito dal porto di Gela, finchè il naufrago è tratto in salvo. Il pilota era un australiano. Il 13 e il 14 novembre Vanzan compie partenze su allarme. Il 18 i piloti della squadriglia e parte del restante personale si trasferiscono sull’aeroporto di Comiso. Il 21 novembre, per ordine del comando del X Gruppo,  Vanzan con Rusconi, Ceoletta e Bortoletti partono per una ricognizione a vista nella zona a SSW di Malta per accertare la presenza di navi da guerra inglesi, senza esito. Alle ore 15 del 22 novembre, Guiducci, Lucchini, Vanzan, Rusconi, Ceoletta, Bortoletti e Monterumici, partono per effettuare la scorta ad una formazione di Ju-87 del 101° Gruppo (Picchiatelli) destinata a bombardare Malta. Durante l’avvicinamento, Guiducci avvista ed attacca 3 Hurricane inglesi che piombano dall’alto. A questo punto, fallita la sorpresa, il comandante dei Picchiatelli decide di rientrare. Narra Vanzan che, con il suo gregario, si affiancò al capo formazione degli Stuka durante la virata di rientro, per indicargli a gesti di proseguire verso Malta, che nell’incertezza della situazione, il capo formazione del 101° abbia interpretato erroneamente la manovra di una coppia di Macchi Mc.200, che gli viravano davanti tagliando la rotta, decidendo di accettare l’ordine di rientro, se ordine ci fu.  Il 23 novembre Vanzan effettua una ricognizione meteorologica su Goro a 5500 metri di altezza. Il 29 tutto il reparto si trasferisce a Comiso in attesa dell’ordine di trasferimento per Campoformido. Il 2 dicembre il reparto, al termine del ciclo operativo, riceve la visita di S.M. il Re, accompagnato dal Gen. Piccini. Il 3 dicembre, alle ore 13.00, la squadriglia, con 6 velivoli Mc.200 si leva in volo con destinazione Campoformido, Udine. Ci sono Guiducci, Lucchini, Vanzan, Del Turco, Monterumici e Ceoletta. Arrivano a destinazione due giorni dopo, il 5, via Reggio Calabria, Capodichino, Iesi. Il 10 dicembre, Guiducci, Vanzan, Rusconi, Bortoletti e Ceoletta partono per Lonato Pozzolo per effettuare il passaggio sul Macchi Mc.202, il nuovo velivolo della squadriglia. Il gruppo, cui nel frattempo si sono aggiunti Del Turco e Savini, riparte per Udine il 20 dicembre, dopo avere effettuato il passaggio macchina,  dove arrivano alle ore 13.05. Il 29 dicembre Vanzan effettua il trasporto di velivolo Mc.200 a Capodichino per poi recarsi in licenza premio.

 Dopo un intenso periodo di addestramento sul veloce Mc.202 “Folgore”, l’11 aprile 1942, il Gruppo riparte per un nuovo ciclo operativo nel meridione della penisola. Dal 24 marzo al 3 aprile, Vanzan era a Ciampino Sud (Roma) per un trasporto velivolo. Dopo una sosta a Capodichino, il reparto giunge 13 aprile sull’aeroporto di Castelvetrano (Tp). Il 20 aprile alle 14.00, il X Gruppo parte con 19 Mc.202 per la prima azione di caccia libera su Malta. Alla loro testa è Guiducci. Mezz’ora dopo, ad oltre quattromila metri di quota, il velivolo di Guiducci entra in collisione con il suo gregario di destra, il serg. Ceoletta, all’altezza di Porto Empedocle. Nell’urto il velivolo di Guiducci prende quasi subito fuoco, e il pilota non viene visto uscire dall’abitacolo. Ceoletta invece riesce a fare uso del paracadute e viene raccolto da un peschereccio. La formazione rientra a Castelvetrano ed è protagonista di una disperata ma infruttuosa cui partecipa anche Vanzan con un Cr.42 del 54° Stormo.  Il 21 aprile, durante una missione di caccia libera su Malta, ingaggia combattimento a 7000 metri con aviatori avversari. L’8 maggio, durante una missione di scorta a bombardieri Cant-Z su Malta, sperimenta una violenta reazione contraerea. Un altro combattimento avviene quattro giorni più tardi sul cielo dell’aeroporto di Tar Venezia, e ancora sul cielo di Malta il 15 maggio. Il 18 maggio, nel mattino, partono da Gela, Vanzan, Fischer (84^), Savini, Del Turco e Taverna per una crociera nei pressi di Malta. Ad ovest di Goro avvistano un Beaufighter con due spitfire e lo attaccano, ma vengono a loro volta attaccati da un numero imprecisato di caccia provenienti dall’alto. Il 18 maggio parte alla volta di Capodichino e Guidonia con un monoplano Fn 305 per ritornare in zona operativa il 21. Il giorno successivo è trasferito a Pantelleria, da dove prosegue per Castel Benito (Tripoli) dove inizia a fare crociere di protezione delle vie di comunicazione. Il 10 giugno compie una missione di scorta a bombardieri tedeschi Ju.87 e Ju.88 diretti a bombardare Bir Hachein. Il 12 giugno, 14 Mc.202 al comando di Maddalena sono impegnati in una scorta indiretta a Ju.87 in azione di bombardamento a sud ovest di Acroma, combatte contro Spitfire inglesi con Piccolomini e Taverna, abbattendone uno in collaborazione con un altro pilota della squadriglia. Vanzan è colpito dalla contraerea ma riesce a rientrare a Martuba. Il 16 giugno, in un volo di caccia libera nella zona di El Adem condotto nel pomeriggio da 11 velivoli al comando di Maddalena,  vengono intercettati otto Boston scortati da 25 apparecchi Curtiss P.40 e Spitfire. All’attacco del X Gruppo i caccia reagiscono e lasciano senza scorta i bombardieri, che sganciano il loro carico per alleggerirsi. Vanzan, da solo, attacca i Boston, che filano verso Gambut in formazione serrata e ne mitraglia insistentemente tre. Uno dei bombardieri si stacca dalla formazione lasciandosi dietro una scia bianca e picchia verso Bardia. Vanzan deve desistere dall’attacco perché ha il motore surriscaldato e per il sopraggiungere di due caccia di scorta. Il Boston viene aggiudicato a Vanzan come abbattuto. Il 2 luglio 1942 le squadriglie del Quarto compiono numerose missioni di caccia libera e protezione truppe sulla zona El Alamein-El Qattara. Nel combattimento contro una formazione di 20 P.40 che scortano una formazione di 9 Boston nei cieli di El Alamein, Vanzan e Monterumici abbattono un P.40 ciascuno e ne mitragliano altri. Un terzo P.40 viene considerato abbattuto in collaborazione dai piloti della 90^, un quarto, probabile, da Vanzan. Il 3 luglio la 90^ è in volo con la 84^ per una scorta diretta a 15 Cr.42 del 50° Stormo in bombardamento su concentramenti di automezzi e attendamenti in zona El Quasimija-El Ruweisat. Con Piccolomini, c’è Vanzan, Del Turco, Savini, Bortoletti, Monterumici e Trevisan. Durante l’azione i Macchi sono attaccati da 19 P.40. Il mattino del 4 luglio partenza su allarme di coppie di velivoli senza esito, poi riprendono i voli sulle linee. Lucchini è alla testa di sei Macchi della 84^ e sei della 90^, quando avvista, a 4500 metri, una formazione di 20 Boston scortati da numerosi caccia P.40 e Spitfire e li attacca. Nel lungo combattimento i Macchi del X Gruppo fronteggiano vittoriosamente il nemico. Tra gli altri, due caccia vengono probabilmente abbattuti da Piccolomini e Vanzan. Il 7 luglio,  Vanzan con Del Turco, Monterumici e Savini scortano alcuni Cr.42 e vengono attaccati da quindici P.40 che volano a 4000 metri e da dieci Spitfire, più alti. Il giorno seguente, di pomeriggio, missione di caccia libera da parte di una formazione di cinque Macchi portati da Vanzan. Il giorno 10 la giostra inizia di buon mattino con 11 velivoli al comando di Lucchini a scortare Cr.42 su El Alamein. Ne segue un combattimento con 15 P.40 di circa 30 minuti. Lucchini, Giannella e Vanzan e Monterumici abbattono un P.40 a testa. Alle 6.45 del 18 luglio, quattro velivoli della squadriglia decollano per una crociera di caccia libera nel cielo di El Alamein. Sul fronte intercettano a 3500 metri una formazione nemica di nove P.40 scortati da 11 Hurricane. Vistosi attaccato il nemico sgancia in virata nella zona di El Qasaba e dirige verso est. Il combattimento dura un quarto d’ora. Vanzan, insieme a Piccolomini e Monterumici abbattono un caccia. Una notte, verso l’una, il personale viene svegliato ed avvertito che un aereo tedesco ha avvistato al largo di Fuka alcune motozattere nemiche, probabilmente dei commandos. L’allarme giunge anche alla tenda degli ufficiali della 90^ ove dormono, Vanzan, Libera, Dell’Antonio e Baroni che balzano in piedi. Vanzan si precipita ancora seminudo sulla piccola duna che sovrasta la tenda e vi appronta rapidamente un centro di fuoco. Quindi rientra in tenda per prendere le armi. Esperto pirotecnico fin da giovane, Vanzan aveva trovato a Fuka il più grande deposito di armi per la RAF, dalle bombe per aerei ai razzi da segnalazione, razzi illuminanti, razzi contraerei ed altro. Tra un turno di allarme e l’altro, Vanzan passava il tempo tra le cataste di esplosivo, smontando e controllando tutto quello che non conosceva bene e poi portava in tenda vari campioni di razzi, bombe, cartucce e proiettili strani. Aveva portato perfino un cannoncino anticarro. La passione si era estesa ai compagni di tenda, così che quest’ultima era diventata un deposito di armi e munizioni. Vanzan rientrando in tenda, trova D’Antonio che seduto su una seggiolina da campo sta strofinando una mitragliatrice inglese con una spazzola imbevuta di benzina presa da un catino colmo che ha davanti a sé. Ad un metro di distanza, una candela accesa! Alla vista degli spruzzi di benzina che cadono sul catino e sulla stuoia vicino alla candela, Vanzan ha appena il tempo di mettere in guardia Dell’Antonio, e di riceverne la calma risposta di  non preoccuparsi, che una fiammata e un sordo boato lacerano la notte. Il Boato mette in allarme il personale del Quarto, che pensa subito di essere sotto attacco dalla parte del mare. Cominciano poi a scoppiare per prime le cartucce da segnalazione lanciando in aria stelle multicolori. Sulla testa passano a 2000 metri bombardieri Wellington diretti a Marsa Matruh. Vanzan comprende che per il forte calore le bombe e l’altro materiale  custodito nella tenda possono esplodere. Ha il tempo di gridare di allontanarsi, che inizia il gran finale di uno spettacolo pirotecnico mai visto. Tutto prende fuoco, botti di migliaia di cartucce che esplodono, poi un enorme esplosione, quella delle piastrelle di fulmicotone, che spazza via tutto  e tutto finisce. Il 31 luglio missione di scorta ad altri velivoli del X che eseguono una azione di mitragliamento sui tre campi di Burg el Arab, circa 60 km dentro le linee nemiche.

Nel pomeriggio, durante il rientro da una missione di scorta a undici Cr.42 del 101° Gruppo, vengono attaccati da una formazione di Spitfire. Anche Vanzan è in difficoltà e atterra fuori campo, a El Dabà, per avaria motore. Il 22 ottobre gli inglesi rinnovano l’attacco di bombardieri sul campo. Partono su allarme 15 Macchi che intercettano una formazione di 18 Boston scortati da 25 Spitfire. Ne segue un combattimento che si conclude con l’abbattimento di tre Spitfire, uno dei quali attribuito a Vanzan. Il 22 novembre, Vanzan e Santonocito, partiti da Misurata, scortano in volo un S.79 diretto a Sirte con a bordo il Maresciallo d’Italia Cavallero ed atterrano ad Ara dei Fileni. La prima settimana di dicembre trascorre tra crociere di protezione alle linee di comunicazione e truppe nella zona di Ara dei Fileni. Nel gennaio 1943 i resti del reparto, rientrano, senza velivoli a Campoformido (Ud), e dopo un breve periodo di riposo, il X° Gruppo si schiera, a Bresso, per la protezione di Milano. Il 21 aprile, il Gruppo, ancora senza velivoli raggiunge Roma per la difesa della capitale. La 90^ Squadriglia, dalla fine di aprile e fino all'8 giugno 1943 è rischierata sull'aeroporto di Capua con una decina di Mc.2002 2alcuni Re.2001. Dopo un breve periodo a Cerveteri, la 90^ si trasferisce, il 24 giugno, in Sicilia. L'armistizio la coglie al sud in fase di riorganizzazione sull'aeroporto di Gioia del Colle. Il libretto di volo di Vanzan non riporta alcuna attività durante il primo semestre del 1943. E' quindi probabile che sia rimasto ad Udine. Nel secondo semestre del 1943 risulta infatti in forza al 1° Nucleo Addestramento Caccia di Udine, dove compie 25 ore di volo, cui 10 di guerra. Vanzan era il comandante della 1^ Sezione del 1° Reparto Volo. L'8 gennaio 1945, Vanzan, che nel frattempo aveva raggiunto lo stormo dal nord dove era rimasto bloccato dopo l'armistizio, compie il passaggio sul velivolo americano P.39 e continua a volare fino al 25 marzo 1945 senza compiere tuttavia azioni di guerra. All'8 maggio 1945 aveva totalizzato oltre 267 ore di voli di guerra.  Dopo la cessazione delle ostilità, ricomincia a volare il 12 luglio 1946 sempre con il X° Gruppo, basato a Lecce, e vola con apparecchi P.38, P.39 e P.51. Nel settembre del 1947, si trova a Capodichino, con un Distaccamento del X°. Il 4 luglio 1952 il Capitano Vanzan assume il comando della 96^ Squadriglia dotata di velivoli DH.100. Vampire che lascerà il 21 luglio dell'anno successivo. Il 15 giugno 1955 il Cap. Vanzan assume il comando della Squadriglia Volo Senza Visibilità che detiene fino al 1 gennaio 1956, quando tutta la 4^ Aerobrigata si trasferisce sull'aeroporto di Pratica di Mare. Il 26 novembre 1956, il Cap. Vanzan lasciò definitivamente la 4^ e raggiunse Padova, sede della 1^ Aerobrigata Nike. Nel 1958 Vanzan è negli Stati Uniti con la futura 79^ Squadriglia che, il 19 dicembre 1958  ebbe l'onore di essere  la prima unità europea a lanciare e mettere a segno i propri missili  sul poligono di Mc Gregor Range (New Mexico).  Il primo “Fire” fu effettuato dal Cap. Virgilio Vanzan e dal Ten. Giuliano Montinari, futuro Comandante della 1^ Aerobrigata. Il Magg. Vanzan fu comandante della 79^ Squadriglia dal 2 agosto 1959  al 23 gennaio 1960, quando assume il comando della 72^ Squadriglia I.T. di Bovolone, che manterrà fino al 29 settembre successivo. Promosso maggiore, Vanzan rimase a Bovolone, dove era necessaria la presenza di un ufficiale di grado superiore in una sede  con due squadriglie (67^ e 72^) per la corretta gestione del supporto logistico amministrativo. Il T. Col. Vanzan sarà anche comandante del 72° Gruppo I.T. di Bovolone (Vr) dal 7 ottobre 1967 al 28 giugno 1971. Continua a volare fino al 1971 totalizzando 2331  ore di volo. E' posto in congedo, con il grado di Colonnello il 15 maggio 1984.

 

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