1° Stormo Caccia Terrestre - Il Secondo Conflitto Mondiale

In fase di mobilitazione, il 3 giugno 1940 il 6° Gruppo fu trasferito a Catania, con i Mc.200 avuti nel frattempo in dotazione; divenuto autonomo, operò da Catania e da Comiso. Contemporaneamente il 17° fu trasferito a Palermo ed il Comando dello Stormo fu dislocato a Trapani, dove prese alle dipendenze il 157° Gruppo C.T. (384^, 385^e 386^ Squadriglia) dotato di velivoli C.R. 42. Nel primo periodo di attività bellica lo Stormo effetuò crociere di protezione e scorte ai bombardieri in azione nella zona di Tunisi. Alla fine di luglio 1940 il 6° Gruppo rientrò alle dipendenze del 1° Stormo, mentre il 157° ritornò ad essere autonomo. Il 17° era stato nel frattempo dotato anche di C.R. 42. La 72^ Squadriglia, trasferita sull’aeroporto di Comiso per operare in azioni di scorta a ricognitori e bombardieri su Malta, rientrò a fine agosto. Dal principio di agosto, frattanto, era stata rafforzata la dotazione di Mc.200. Nel settembre fu costituita una sezione a Reggio Calabria e, nel novembre, una a Pantelleria, dipendenti rispettivamente dal 6° e dal 17° Gruppo. Il non facile compito affidato allo Stormo di difendere la Sicilia e di controllare il mare adiacente, diventò sempre più gravoso e difficile soprattutto in relazione agli sviluppi delle operazioni in Africa Settentrionale. Le crociere di ricognizione e scorta ai bombardieri su Malta, la protezione dei convogli, l’efficace difesa delle città e degli obiettivi militari siciliani che il 1° Stormo effettuò fino al 21 giugno 1941, si possono riassumere in una significativa esposizione di cifre: oltre 14000 ore di volo, 1834 partenze su allarme, numerose incursioni su Malta, 42 scontri con formazioni aeree nemiche, 36 velivoli sicuramente e 10 probabilmente abbattuti, 334 navi mercantili e 286 unità navali scortate sino a 250 km su mare aperto. Questa intensa ed eroica attività è anche sintetizzata nella motivazione della Medaglia d’Argento al V.M. decretata alla bandiera dello Stormo per il ciclo operativo compiuto in Sicilia dall’11 giugno 1940 al 21 giugno 1941. Dopo oltre un anno d'ininterrotto impiego in Sicilia, il 21 giugno 1941 il 1° Stormo rientrò nella sua tradizionale sede di pace, l'aeroporto "Gabelli" di Campoformido. Era destinato ad essere riequipaggiato con nuovi apparecchi, abbandonando la dotazione di Mc.200, CR.42, ed inizialmente perfino di CR.32, con la quale aveva affrontato il nemico nel primo anno di guerra. Nei piani originari dello Stato Maggiore, descritti nel rapporto dell'11 luglio 1941, lo Stormo avrebbe dovuto essere montato sui Re2001 e dislocato in Sicilia ma, visti i consistenti ritardi nella messa a punto del nuovo velivolo Reggiane.  Alla fine di giugno 1941, infatti, il 1° rientrò nella sede di Campoformido per un periodo di riposo e assestamento. Il personale iniziò su quell’aeroporto un’attività addestrativa, interessante in particolare il volo notturno ed il passaggio sul nuovo velivolo, il Macchi Mc.202. Il 17° Gruppo, avuta nell’ottobre 1941 la dotazione di Mc.202, fu trasferito in novembre a Ciampino Sud, e quindi a Comiso e poi in Africa Settentrionale, dove fu dislocato a Martuba 4.  Il 6° Gruppo, anch’esso dotato nel novembre dei nuovi velivoli, raggiunse la base di Martuba 3 nel mese di dicembre. Nello stesso mese il 17° fu trasferito a Benina e il 6° a Derna. Gli equipaggi del 1° si comportarono nuovamente, non appena giunti in linea, con il consueto valore. In dicembre, nella lotta che si faceva di giorno in giorno più cruenta, cadde eroicamente anche il Comandante del 6° Gruppo, ten. Col. Vezio Mezzetti, Medaglia d’Oro al Valor Militare. Durante il ripiegamento delle nostre forze, il 1° Stormo assolse con successo il difficile compito di proteggere le truppe in ritirata. I suoi Gruppi, superando le più grandi difficoltà, si trasferirono successivamente a Sidi el Magrum, a K.2, a Bir el Merduma, a Uadi Tamet.

 Nel gennaio 1942 il 6° Gruppo fu dislocato ad Ara dei Fileni e quindi a Belaudach, punta vanzata dello schieramento. Al principio di febbraio il Comando dello Stormo e il 6° Gruppo si trasferirono a Benina e, verso la metà del mese, a Martuba. Gli equipaggi del 6° Gruppo formarono il nucleo del Distaccamento Forze Aeree Avanzate e, nei giorni dell’offensiva, del Comando Caccia. Il 17° Gruppo fu trasferito sull’aeroporto K.3, nel febbraio e, alla metà di marzo, a Martuba. Un azione bellica di particolare rilievo fu compiuta dai velivoli del 1° Stormo il 21 marzo 1942 quando trentasette Mc.202 attaccarono a volo radente, in successione continua di pattuglie, una brigata blindata avversaria che, infiltratasi nel nostro schieramento terrestre, sparava con le proprie batteria contro il velivoli schierati sui campi contigui di Martuba 1° e 2°. Nel corso dell’azione un nostro velivolo fu abbattuto dalla contraerea. Nell’offensiva iniziata il 25 maggio 1942, il 1° Stormo, insieme con il 4° e con i Reparti aerei tedeschi, concorse a conseguire il predominio del cielo, favorendo così la presa di Bir Hachein e di Tobruck. Il ciclo operativo dello Stormo si concluse a metà giugno, quando giunse l’ordine di rimpatrio. La sola 88^ Squadriglia rimase in linea fino al 12 luglio 1942 e continuò l’attività bellica operando da Sidi el Barrani, da Fuka, da Nemin Bussak. I velivoli dello Stormo furono passati in carico al 4° Stormo C.T.. Il 1° aveva effettuato in questo periodo operativo un totale di quasi 4000 ore di volo di guerra, sostenendo 60 combattimenti aerei ed abbattendo sicuramente 125 e probabilmente 28 velivoli nemici. All’inizio di settembre lo Stormo riprese la sua attività a Campoformido, con i Mc.202. Al principio del mese successivo il 17° Gruppo si trasferì a Ciampino Sud per la difesa della capitale. Nel novembre fu dislocato a Pantelleria  e poi a Decimomannu. Nel frattempo il 6° Gruppo, inviò la 79^ Squadriglia a Venegono, la 81^ ad Albenga e l’88^ a Caselle, per la difesa delle città della Lombardia e del Piemonte. A metà novembre il Comando dello Stormo e il 6° Gruppo raggiunsero il 17° Gruppo a Ciampino. Nel dicembre tutto il reparto fu trasferito a Pantelleria. In questo nuovo ciclo di operazioni, per oltre 6 mesi i due Gruppi furono impegnati soprattutto in azioni di scorta ai convogli, di protezione a velivoli da trasporto e in operazioni sul territorio tunisino. Attività svolta in circostanze sempre più difficili, determinate dalla situazione ormai tragicamente sfavorevole delle vicende della guerra. Il 6° Gruppo, con le Squadriglie 79^ e 81^, fu trasferito nel gennaio a Sfax, e poi sugli aeroporti K.9 e k.41, basi dalle quali  operò rispettivamente contro le posizioni avanzate degli anglo-americani nel sud tunisino e a protezione dei nostri reparti impegnati nella battaglia del Mareth. La 88^ Squadriglia prese parte all’attività di scorta a unità navali ed a reparti aerei da trasporto impiegati per il rifornimento della Tunisia. Nell’aprile del 1943 il 6° Gruppo rientrò a Pantelleria. Nel corso dello stesso mese lo Stormo ebbe in dotazione i Mc.205, 22 dei quali inflissero, fin dalla loro prima uscita, un duro colpo ad un soverchiante numero di Spitfire e Curtiss P.40. La schiacciante superiorità di forze del nemico impose tuttavia, nel maggio 1943, il trasferimento dello Stormo a Catania. Partendo da questo aeroporto e da quello di Finocchiaria (Ct), il 1° Stormo si oppose sino alla fine di giugno, allorchè venne avvicendato dal 4° Stormo, alle massicce azioni di bombardamento del nemico; azioni che preludevano alle operazioni di sbarco in Sicilia.Nel luglio del 1943, il 1° si trasferì a Ronchi dei Legionari, dove si sciolse l’8 settembre 1943, in seguito all’armistizio.

 

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