Sistemi d'Arma - 2. Storia del Nike - La base

Capo S. Lorenzo ASP 1986. Nike Hercules Un tipico sito di difesa aerea Nike era schierato in due separate aree. Un'area era denominata "Integrated Fire Control" (IFC). Questa parte conteneva i sistemi radar e il computer che avevano il compito di rivelare ed inseguire i velivoli ostili, e di guidare il missile fino al punto di intercettazione. La seconda area era denominata Launcher Area (Area di Lancio). Nell'area di lancio i missili erano conservati orizzontalmente dentro speciali costruzioni sotterranee protette (in Europa si adottarono invece shelter di superficie). Un grande ascensore portava i missili in superficie dove venivano manualmente spinti, attraverso due binari di acciaio, su una delle quattro rampe di lancio disponibili (In Italia le rampe erano tre). Il missile veniva successivamente collegato alla rampa ed eretto quasi verticalmente nella posizione di fuoco. La posizione di lancio quasi verticale assicurava che il booster sarebbe ricaduto all'interno di una area predeterminata, ma non sul sito stesso. Le aree di controllo e di lancio dovevano essere separate tra loro da una distanza variabile tra 1000 e 6000 metri. Alcune limitazioni del sistema di guida richiedevano, infatti, che le due aree fossero separate da una distanza minima di circa 1 km. Ogni qual volta era possibile, l'area di controllo veniva costruita in una posizione più elevata in quota rispetto all'area di lancio, per migliorare la copertura radar della zona. Generalmente l'area di controllo era sistemata tra la zona da difendere e l'area di lancio con i missili.

 

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