Sistemi d'Arma - S-75 Dvinà ( SA-2 Guideline in codice NATO)

SA-2 GuidelineAlla fine degli anni '40 e all'inizio degli anni '50, l'Unione Sovietica intraprese uno dei  più sofisticati e costoso  programma  di sviluppo di un sistema d'arma di tutta la Guerra Fredda, secondo per importanza solo a quello per lo sviluppo delle armi nucleari. Dovendo affrontare la minaccia dei bombardieri strategici americani ed inglesi, Stalin  ordinò la creazione di una rete di di difesa missilistica radar diretta per proteggere la città di Mosca dagli attacchi aerei di massa.   Al programma di Mosca fece seguito nel 1955 un secondo progetto per  la difesa della città di Leningrado. Tutti e due i sistemi divennero rapidamente obsoleti a causa del rapido sviluppo tecnologico delle armi offensive strategiche che si ebbe alla fine degli anni '50. Una perenne testimonianza del programma è rappresentato dall'anello stradale che circonda Mosca, costruito con notevoli sacrifici per supportare il sistema missilistico. Alla fine della seconda guerra mondiale, l'Unione Sovietica iniziò un programma di sfruttamento della tecnologia militare tedesca di cui era entrata in possesso. Un interesse particolare fu riservato alla avanzata tecnologia radar e missilistica, a causa delle preoccupazioni di Stalin sulle capacità offensive strategiche dei bombardieri americani ed inglesi, e del recente avvento della bomba atomica. Nel 1948, Stalin ordinò l'inizio del programma teso a sfruttare le tecnologie avanzate per la difesa di Mosca dai raid aerei. Per questo programma i sovietici non contavano solo sui nuovi ma ancora sperimentali missili. Secondo uno studio dell'esercito americano del 1958, Mosca era pesantemente difesa dall'artiglieria contraerea, in concentrazioni superiori perfino a quelle più dense rilevate in Germania nel 1945. Il risultato del programma del 1948, fu in gran parte la completa modernizzazione della difesa  con una nuova generazione di artiglierie dotate di radar per il controllo del tiro e di spolette di prossimità. Inoltre ci fu anche un sostanzioso programma per sviluppare un moderno velivolo da intercettazione. A dispetto di questi programmi "tradizionali", Stalin fece pressioni affinchè fosse riservato un particolare riguardo alla componente missilistica, in quanto riteneva che l'artiglieria contraerea e gli intercettori  non erano riusciti a fare gran che contro le incursioni alleate sulla Germania nel 1944-45. Lo sfruttamento della tecnologia di difesa missilistica tedesca fu affidata al NI-88 (Scientific Research Institute-88) A Kaliningrado, nei sobborghi di Mosca. Dopo alcuni esami preliminari dei diversi tipi di missili tedeschi disponibili, il Comitato Speciale sulle Tecnologie di Risposta del Consiglio  dei Ministri, scelse due modelli, il Schmetterling e il Wasserfall. La Germania aveva pianificato di dispiegare  1.300 batterie di  Schmetterling e 870 di Wasserfall a partire dall'autunno del 1945 per la difesa contro gi attacchi alleati, nella speranza che queste nuove tecnologie avessero successo laddove intercettori ed artiglierie contraeree avevano fallito. Stalin era interessato a sviluppare una difesa simile intorno a Mosca. Il NI-88 sviluppò un derivato del Wasserfall che fu denominato R-101, mentre R-105 fu chiamato il derivato dal Henschel Hs-117 Schmetterling. I primi esperimenti su tutti e due i missili cominciarono nel 1948. Il tipo   R-105/Schmetterlingg fu il primo ad essere scartato, a causa della sua configurazione che limitava l'efficacia proprio contro i bombardieri. L' R-101 ebbe invece la maggiore influenza sui futuri progetti sovietici. Ma nessuno dei due si dimostrò particolarmente efficace e i progetti sovietici soffrirono degli stessi problemi con cui qualche anno prima avevano avuto a che fare i tedeschi: eccessiva attenzione al progetto del missile ed insufficiente attenzione ai più critici nodi tecnologici rappresentati dall'integrazione con il radar e il sistema di controllo del tiro.

Contemporaneamente a questi tentativi altri uffici di progettazione, rinforzati da tecnici tedeschi coatti, presero in esame nuove tecnologie chiave. In particolare, l'ufficio NII-885 a Movino sviluppò un seeker radar semiattivo per i missili della difesa aerea, impiegando per l'illuminazione un radar SCR-584. Nel 1950 lo scoppio della Guerra di Corea innalzò bruscamente la tensione tra USA e USSR, e agli occhi di Stalin la necessità di disporre di un moderno sistema di difesa aerea  aumentò di importanza. Nell'agosto del 1950, Stalin ordinò la costituzione del 3° Direttorato Principale del Consiglio dei Ministri con a capo il Col. Gen. V. M. Ryabikov, allo scopo di accelerare i lavori per la difesa strategica. Questo Direttorato venne dopo il 1° costituito nel 1945 per lo sviluppo delle armi nucleari, e il 2° per le armi strategiche offensive. Come nei casi precedenti, la nuova priorità assegnata al programma di difesa strategica portò lo stesso sotto il controllo del capo della polizia segreta,  Lavrentiy Beria. Il figlio, Sergey Beria, era uno dei capi del SB-1, un grande ufficio di progettazione del  KGB di Mosca specializzato nello sfruttamento e nella elaborazione della tecnologia elettronica avanzata tedesca. Beria si era laureato all'Istituto di Aviazione di Mosca con una tesi sulla difesa area missilistica, ed aveva preparato una proposta su tali sistemi fin dal 1948. Attraverso gli agganci politici di Beria,  l'SB-1, nel 1950,  ottenne il compito di sviluppare un sistema di difesa missilistico per Mosca. Il sistema fu denominato in codice Berkut (Golden Eagle), dall'unione dei nomi di Beria e del direttore dell'ufficio,  Gen. Maj. P. Kuksenko. La decisione di scegliere proprio il SB-1 per la gestione del programma fu una vera fortunata per almeno due ragioni. La parte più complessa del sistema era il radar e il sistema per il controllo del tiro e questa era proprio la specialità del  SB-1, e inoltre loro erano uno degli uffici di progettazione meglio attrezzati per gestire i requisiti richiesti. In secondo luogo, le connessioni politiche di Beria gli permisero di far superare al programma gli intoppi burocratici e di eliminare la concorrenza.  La maggior parte degli uffici che lavoravano a progetti concorrenti a quelli del NI-88, furono chiusi nel 1950 sembra per intervento dello stesso Beria. Non fu naturalmente la solo volta che Sergey Beria usò l'influenza del padre per mettere a tacere i concorrenti. Nel 1952 fece in modo di chiudere altri tre uffici di progettazione che minacciavano il suo monopolio nella progettazione di missili anti nave. Un'altro ostacolo fu eliminato nel dicembre del 1951, quando fu arrestato il Maresciallo N. D. Yakovlev. Yakovlev dirigeva il  GAU (Ufficio Centrale dell'Artiglieria) che doveva supervisionare il prototipo del progetto missilistico dell'esercito.

 Notoriamente Yakovlev era piuttosto conservatore in fatto di sistemi d'arma missilistici, e nel passato, per lo sviluppo dei primi missili balistici, era stato un ostacolo quasi insormontabile. Il sistema di difesa aerea strategico Berkut doveva difendere Mosca contro un attacco di 1000 bombardieri. Questo era il requisito, e non c'è alcun dubbio che derivava dalle dimensioni dei raids aerei lanciati dagli alleati contro le città tedesche dal 1943 al 1945. Il requisito mostrava anche la mancanza da parte di Stalin, di competenze militari elevate. Con l'avvento della bomba atomica, infatti, i raid aerei di massa erano ormai un ricordo del passato, perchè un piccolo numero di bombardieri armati nuclearmente sarebbero stati in gradi di provocare conseguenze ancora peggiori. Tuttavia, questo era il requisito per il sistema Berkut e tale rimase anche dopo la morte di Stalin. I requisiti tecnici prefiguravano un sistema in grado di gestire contemporaneamente fino a venti bombardieri con una velocità massima di 1200 km/h, a distanza di 35 km e a quote comprese tra  3 e 25 km. Il lavoro sul Berkut venne suddiviso tra diversi uffici di progettazione. L' SB-1 aveva il compito principale di sviluppare il radar per il controllo del tiro B-200, così come gli altri elementi di comando e controllo del sistema. Per progettare il sistema di guida command, l'SB-1 fu coadiuvato dal NII-108, il cui capo era A. A. Raspletin, che più tardi avrebbe guidato la maggior parte dei programmi sovietici SAM. Il radar di acquisizione a lunga portata A-100  sarebbe stato sviluppato dal NII-244 di L. V. Leonov. L'Ufficio di Progettazione Macchine da Trasporto e Costruzione di V. P. Barmin ebbe l'incarico di sviluppare il sistema di lancio del missile, e le altre strutture di supporto alle operazioni di lancio. L'Istituto per la Meccanica di Precisione e Tecnologie di Calcolo dell'Accademia delle Scienze doveva sviluppare il computer BESM ("Bolshaja Elektronno-Schetnaja Mashina") da integrare nel sistema di controllo del tiro. L'ufficio OKB-301 guidato da Semyon Lavochkin fu incaricato dello sviluppo del missile V-300 missile. Lavochkin era conosciuto principalmente come progettista di intercettori come quelli della seconda guerra mondiale  La-5 e La-7. Stalin stesso gli ordinò di occuparsi personalmente della progettazione del missile per l'alta priorità del programma e perchè  Lavochkin aveva fama di grande spregiudicatezza tra la sua generazione di progettisti di aviazione. La componente elettronica del missile fu destinata all'ufficio di  Georgiy Babakin, che dopo l'abbandono del progetto R-101/Wasserfall, si era trasferito insieme ad altri colleghi nel NII-88 nel 1950. Il sistema Berkut fece largo impiego della tecnologia tedesca predata bellicamente, ma era di una generazione più avanzata del programma originale R-101. Il sistema di controllo del tiro era basato sul sistema tedesco Strassurg-Kehl sviluppato per il Wasserfall, e fu progettato con l'aiuto di scienziati tedeschi recrutati a forza dopo la guerra.  Il radar B-200 era in grado di inseguire sia il bersaglio che il missile, e di inviare gli ordini command al missile. Era molto più sofisticato di qualsiasi progetto tedesco del periodo bellico e non soltanto una copia di essi. Il missile fu dotato di una spoletta di prossimità per la fase finale di intercettazione e non disponeva di una funzione command di detonazione. Il prototipo del radar di controllo del tiro B-200 fu completato nell'ottobre 1951, ma non superò le prove di collaudo. Un progetto alternativo era stato preparato in parallelo da un team di ingegneri tedeschi.

La versione definitiva del B-200 rappresentò un compromesso tra il progetto russo e quello tedesco. Un secondo prototipo del B-200 che incorporava le modifiche fu costruito a Zhukovskiy nel giugno del 1952 e fu sottoposto ai collaudi dal 24 dello stesso mese al 20 settembre successivo. Le prove iniziali del sistema di guida furono condotte con un sistema montato su un velivolo piuttosto che un missile. Tra gli scienziati tedeschi e  sovietici ci fu un grande dibattito  a proposito dell'approccio da intraprendere rispetto al sistema di guida e al missile, in particolare se prevedere costosi componenti nel missile stesso come un er radar semiattivo, oppure scegliere delle soluzioni più economiche come l'impiego di una guida command. Inoltre, ci fu dibattito anche se adottare un missile a due stadi o a singolo stadio. Queste discussioni portarono alla realizzazione di due progetti di missile per il sistema Berkut, il  Lavochkin V-300, e un progetto alternativo intrapreso dallo studio SB-1, denominato 32-B. Il progetto del  32-B fu realizzato sotto la guida di  D. L. Tomasevich, prima di allora progettista di velivoli. Il missile V-300 montava un motore a propellente liquido sviluppato dalla squadra di progettazione di Isayev al NII-88 e derivato dai loro sforzi di copiare il motore del Wasserfall per l'R-101. Il contributo della tecnologia tedesca era necessaria perchè i tempi di realizzazione voluti da Stalin erano molto stretti. Il 32-B era un progetto più avanzato, che impiegava un booster a propellente solido per incrementare la massima altezza raggiungibile. Tuttavia il progetto del 32-B non iniziò fino all'estate del 1951, cioè quasi un anno dopo il V-300, e così il suo sviluppo rimase indietro rispetto al V-300. Il missile 32-B non rappresentò mai una valida alternativa al V-300 missile proprio a causa dei suoi ritardi iniziali. Tuttavia rappresentò la base di lavoro per il successore del Berkut, il Dvina S-75. Il primo esperimento di lancio avvenne il 25 luglio 1951, meno di anno dall'inizio del progetto. Durante un anno di esperimenti al centro di ricerche di Kapustin Yar, furono lanciati circa 50 V-300. Questi missili sperimentali furono tutti assemblati presso la Fabbrica di Aviazione Statale n. 301(GAZ-301), a Khimki. I primi esperimenti di lancio ebbero a che fare principalmente con l'aerodinamica e con le prove su sub componenti, poichè il radar B-200 arrivò a Kapustin Yar solo verso la fine del 1952. Da settembre del 1942 al maggio 1953, ci furono altri 81 lanci di prova, mano a mano che i progettisti cominciarono ad integrare il missile con il suo sistema di controllo del tiro. Il primo esperimento completo fu condotto il 25 maggio 1953, quando un bombardiere pesante Tu-4 (la copia sovietica del B-29 Superfortress) fu abba9tuto ad una Diagramma quota di 79km da un missile V-300. Nel giugno del 1953 furono completati i lavori per lo sviluppo della versione iniziale del Berkut. La versione definitiva del missile di serie fu provata nel 1954, incluso un simultaneo ingaggio di 20 bersagli. Dopo la morte di Stalin, avvenuta il 2 marzo del 1953, e le successive lote per il potere, negli alti vertici del progetto Berkut ci fu un grosso sommovimento. L'arresto di Lavrentiy Beria nel giugno del 1953 portò all'estromissione del figlio dall'Ufficio di progettazione SB-1. L'Ufficio fu sottratto dal controllo della polizia segreta e, rinominato KB-1, passò alle dipendenze del Ministero dell'Agricoltura. Il capo progettista A. A. Raspletin fu trasferito dal NII-108 al KB-1 e messo alla guida del programma Berkut, ora rinominato S-25 per cancellare la memoria di Beria. Il successo del progetto del sistema S-25/Berkut  (SA-1) spinse le autorità ad iniziare la produzione di serie e il dispiegamento operativo. Uno degli aspetti più dispendiosi del progetto era rappresentato dalla creazione delle basi di lancio e della rete di strade ad esse associate. Si decise di creare due anelli concentrici di reggimenti missilistici Berkut intorno a Mosca, il primo a circa 85-90 km dalla Piazza Rossa per contrastare ogni formazione entrante di bombardieri, e il secondo, più interno, ad una distanza di circa 45-50 km che aveva il compito di ingaggiare i bombardieri che fossero riusciti a passare la prima difesa.

Furono progettati due anelli di strade per assicurare il rapido accesso alle basi di lancio, e queste divennero la base per quegli aspetti ben conosciuti del paesaggio della Mosca contemporanea. I sistemi di Intelligence americani del tempo, stimarono che la creazione degli anelli stradali e dei siti di lancio intorno a Mosca, nel 1953-1955, avrebbe consumato l'intera produzione di cemento armato di un anno, per dare un'idea della scala e della priorità del programma. I cantieri aprirono già nell'estate del 1953 sotto il controllo di Glavspetstroi, e ci vollero ben cinque anni per completare il lavoro, nel 1958 inoltrato. In totale furono schierati 22 reggimenti intorno all'anello più interno e 34 intorno a quello più esterno per un totale di 56 siti di lancio. Ogni sito di lancio consisteva di quattro distinte sezioni, una area di lancio, un area radar, un area amministrativa/tecnica e una sottostazione di trasformazione per l'energia elettrica. L'area di lancio era quella più estesa e più caratteristica, di circa 360 acri posti di solito nelle foreste intorno alla città. Ogni area di lancio aveva una distintiva forma scheletrica con le sue dieci doppie file di strade di servizio che supportavano un totale di 60 rampe di lancio. Il lanciatore, di per sè, era piuttosto semplice, consistendo di un semirimorchio per il trasporto e l'erezione  del missile, e di una semplice rampa di lancio reminescenza dei progetti tedeschi usati per il missile balistico V-2. A circa un miglio di distanza dall'area lancio, c'era il centro di comando bunkerizzato, che occupava circa 50 acri di terreno e posto accanto all'anello stradale di Mosca. Dalla parte del bunker che guardava l'area di lancio c'erano un paio di radar B-200, uno per la copertura in azimuth e l'altro per la copertura in elevazione. Il bunker conteneva il computer analogico principale per il controllo del tiro BESM e 20 consolle di controllo. Ogni reggimento era composto da circa 30 ufficiali e 450 uomini di truppa.  La configurazione del sito permetteva al reggimento di ingaggiare fino a 20 bersagli contemporaneamente. Sembra che all'inizio nella versione iniziale, ogni reggimento poteva controllare fino a 20 missili V-300 contro 20 bersagli. Gli ultimi miglioramenti portarono l'S-25 alle sue possibilità iniziali, che permettevano ad ognuno dei 20 bersagli di essere ingaggiato simultaneamente da 3 missili al massimo, incrementando considerevolmente la probabilità di successo del sistema. Oltre ai 56 siti di lancio reggimentali, erano state costruite sei aree per il montaggio dei missili S-25 a Golitsyno, Beliye Stolby, Klimovskiy, Istra, Stepanova e Marfino che si trovavano intorno all'anello stradale interno. I siti S-25 erano supportati da un significativo numero di impianti radar PVO-Strany che provvedevano all'early warning e al tracciamento iniziale dei bersagli. Il radar di sorveglianza  A-100 fu progettato dal NIII-224 propri con questo scopo, ma naturalmente anche altri tipi di radar early warning potevano essere impiegati in questa funzione. Lo sviluppo del sistema S-25 coincise con la principale costruzione della rete radar sovietica di difesa aerea, con la produzione di radar, che tra il 1950 e il 1955, si quadruplicò. Lo spionaggio occidentale individuò per la prima volta il Berkut nel 1953 proprio a causa della vastità dei lavori in corso e della loro vicinanza a Mosca, che li rendeva particolarmente visibili. I servizi occidentali furono in grado di raccogliere una gran mole di informazioni sul sistema Berkut dagli ingegneri e tecnici tedeschi che, dopo la morte di Stalin, riuscirono a tornare nel loro paese. Il missile V-300 fu designato, dall'intelligence occidentale, SA-1 e ricevette il nome NATO di "Guild", Il radar per il controllo del tiro B-200  fu nominato Yo-Yo, a causa della sua particolare configurazione, e il radar di sorveglianza a lunga portata  A-100, ricevette la codifica di Gage. 

La produzione di serie del sistema S-25 cominciò nel 1954. Il missile V-300 era costruito nella Fabbrica di Aviazione Statale n. 82, a Tushino, che nel 1956 sfornava 100 missili al mese. Nel 1959 erano stati costruiti 32.000 missili V-300. Per fare un paragone, questa produzione era circa 20 volte quella dei missili balistici del tempo. Il radar B-200 YO-YO veniva prodotto nella Fabbrica Radar n. 304 a  Kuntsevo, mentre il computer BESM era prodotto a Penza, nella Fabbrica di Macchine per il Calcolo e Analitiche. La produzione di serie di questo sistema molto avanzato si rivelò una continua frustrazione per i progettisti e per i loro clienti militari. Nell'agosto del 1954, in previsione del dispiegamento del sistema S-25, la difesa aerea della regione di Mosca (PVO), fu riorganizzata in uno speciale distretto PVO al comando del Gen. Col. P. F. Batitskiy. Questo distretto coordinava i quattro principali elementi delle forze di difesa: l'artiglieria antiaerea, gli intercettori, i radar di scoperta, e i missili, ciascuno con il proprio staff comando. Il primo comandante della forza missilistica fu il Ten. Gen. P. A. Dolgopolov. Nell'estate del 1955, fu creata una armata di forze speciali separata per equipaggiare il sistema S-25, che divenne operativa nell'agosto del 1957. Lo sviluppo e la costruzione del sistema S-25 fu una notevole impresa sopratutto in considerazione dello stato primitivo dell'elettronica militare sovietica alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Grosso modo questo sistema è comparabile al sistema americano Nike-Ajax sia come dimensioni che come arco temporale. Gli Stati Uniti produssero circa 16.000 missili in confronto ai 32.000 sovietici, e schierarono circa 40 battaglioni a confronto dei 58 reggimenti sovietici. Il primo battaglione Nike-Ajax divenne operativo vicino Washington, DC nel dicembre del 1953, qualche anno prima del distretto PVO di Mosca. La più vasta produzione e dispiegamento del sistema S-25 era basata in parte sul livello meno sofisticato del sistema di guida che richiedeva che ciascun bersaglio fosse acquisito da tre missili per raggiungere un accettabile livello della probabilità di successo. I parametri tecnici dei due sistemi erano simili, ambedue a guida command, e con una portata effettiva di circa 40-45 km. Il missile V-300 era tre volte più pesante del suo avversario americano, in parte perchè era dotato di una testa di guerra più pesante, ma in larga misura perchè aveva una configurazione meno efficiente a singolo stadio, piuttosto che quella a due stadi del Nike-Ajax. In ambedue i casi, i sistemi furono rapidamente sostituiti da alternative più sofisticate, negli Stati Uniti il  Nike Hercules , e il S-75 Dvina (SA-2 Guideline) nell' USSR.  Come succede nella maggior parte dei sistemi d'arma missilistici pionieri, gli inconvenienti della rete S-25 risultarono evidenti fin da quando si cominciò a schierarla. Khrushchev soprannominò il sistema S-25, come "moskovskiy chastokol" (La palizzata di Mosca), centrando, senza volerlo, il vero problema. Il dispiegamento del sistema fu concepito in modo sbagliato, essendo distanziato uniformemente intorno alla periferia della città. Questo significava che nelle direzioni più probabili dell'attacco di bombardieri, il nord e l'ovest,  la sottile linea di difesa sarebbe stata facilmente sopraffatta dall'attacco, oppure le difese sarebbero state stressate da  attacchi preliminare che anticipavano l'arrivo delle ondate di bombardieri. 

Sebbene il sistema non fu mai impiegato in combattimento, è probabile che fosse poco difeso contro gli attacchi elettronici (ECM). Mentre la RAF e l' USAF avevano acquisito una notevole abilità nell'impiego di  ECM durante la seconda guerra mondiale e la Corea, le ECM le EPM (ECCM) era ancora nella loro infanzia. Questo avrebbe reso il sistema vulnerabile al disturbo e alle altre tecniche ECM. La scelta di disporre il sistema su siti fissi ridusse le possibilità future di crescita e di miglioramenti del sistema. I grandi bunker comando erano stati progettati specificamente per accogliere l'inusuale antenna del radar B-200, e limitavano le possibilità di copertura in azimuth del sistema. Il sistema era in grado di ingaggiare solo bersagli subsonici volanti fino a velocità di 1000 km/h, anche se sulla scena cominciavano ad apparire i primi supersonici. Inoltre sia gli americani che i sovietici, dalla metà degli anni '50 stavano sviluppando missili stand-off come il  AGM-28A Hound Dog e il  K-20 (AS-3 Kangaroo). Queste armi rappresentavano una minaccia poichè avevano una RCS più piccola dei bombardieri, che potevano lanciarli fuori dalla portata letale dell'S-25. Gli inconvenienti dell'S-25, così come i suoi alti costi, fecero abbandonare l'idea di estendere il sistema a difesa di Leningrado. La rete S-25 rimase in servizio per altri due decenni, sebbene la sua efficacia fosse in costante declino. Fu rimpiazzato, negli anni '80 dal sistema S-300P  (SA-10 Grumble).  Dal 1954, i sovietici cominciarono a comprendere appieno la struttura dello  Strategic Air Command dell'USAF.  Erano particolarmente preoccupati dall'apparizione del nuovo velivolo supersonico B-58 Hustler, e dai missili da crociera stand-off. Per cui diedero il via al secondo programma  di difesa aerea missilistica strategica, il S-75 Dvina SA-2 . La direzione del programma fu affidata a A. A. Raspletin del KB-1, ma la parte missile fu assegnata ad un nuovo ufficio di progettazione, il OKB-2 MAP condotto da  Petr Grushin. Il sistema doveva essere trasportabile, e non doveva richiedere grosse e fisse installazioni come il S-25. Il progetto del missile fu basato su quello del fallito 32-B del programma Berkut, e il nuovo radar RSN-75 fu progettato secondo lo stato dell'arte della tecnologia radar del tempo. Il nuovo sistema doveva essere abbastanza economico da formare la base per un sistema di difesa aerea nazionale da schierarsi intorno alle principali città e centri militari e industriali dell'Unione Sovietica. I requisiti insistevano che il sistema doveva essere in grado di ingaggiare bersagli con velocità fino a 1500 km/h, doveva essere abile a distruggere fino a 5 bersagli in 10 minuti, con intervalli di 1.5-2 minuti, e ciascun bersaglio doveva essere ingaggiati da 2 o 3 missili. Il programma S-75 non fu supportato da tutti. Il capo del GKRE,  P. D. Kalmykov, responsabile per lo sviluppo e la produzione dei componenti chiave dei radar per il controllo del tiro, insisteva per un progetto più avanzato con un seeker radar semiattivo e una capacità di ingaggio multibersaglio. La Forza Nazionale di Difesa Aerea (PVO Strany) non condivideva questa idea e le sue principali richieste erano per la realizzazione di un sistema più versatile dell'S-25 e che fosse in grado di controbattere i numerosi voli di spionaggio che venivano svolti lungo i confini dell'Unione Sovietica. Inoltre il PVO Strany era nel mezzo di un massiccio programma di educazione per preparare gli ufficiali e la truppa da impiegare con il sofisticato sistema S-25, ed era alquanto riluttante a supportare un'altra generazione di tecnologia che sarebbe stata molto difficile da assimilare. Il punto di vista del PVO Strany era condiviso dal Capo del Consiglio dei Ministri,  V. A. Malyshev, che si guadagnò il supporto del Ministro della Difesa Georgiy Zhukov  per accelerare il programma S-75, e superare le obiezioni del ministro Kalmykov.

Mentre tutto ciò era in corso fu proposto un terzo sistema di difesa aerea strategica per Leningrado. Era inteso come un sistema molto più avanzato dell'S-25 e fu proposto da P. D. Kalmykov come alternativa high-tech al più modesto S-75. Nel Marzo e nel Dicembre 1955, ci furono due decreti del Consiglio dei Ministri che autorizzarono l'avvio dei lavori per la difesa di Leningrado. All'inizio furono proposti due progetti competitivi, il KB-1 offrì l'S-50, e  Lavochkin propose il  Dal (Distanza). Il progetto del KB-1, l'S-50, era il meno ambizioso e basicamente consisteva in una revisione dell'S-25 per conferirgli ulteriore mobilità attraverso la disposizione dei suoi principali componenti su carrozze ferroviarie. La proposta di Lavochkin era molto più avventurosa e prometteva rendimenti ben al di sopra del nuovo sistema missilistico S-75. Il Dal sarebbe stato in grado di ingaggiare bersagli supersonici con velocità fino a 3000 km/h, come quelle dei missili da crociera, ad altezza fino a 30 km. Inoltre doveva essere molto più resistente agli attacchi di saturazione che l'S-75, in quanto doveva essere in grado di gestire fino a 10 bersagli simultaneamente con 10 missili. Il Consiglio dei Ministri, valutando che il KB-1 era già pesantemente impegnato nella commessa del programma S-75, autorizzò Lavochkin a procedere con il  Dal per Leningrado. L'OKB-301 di Lavochkin aveva assorbito, da quando era impegnato con il S-25, molti più tecnici elettronici, e il suo principale partner nel programma era l'ufficio di progettazione radar NII-244 GKRE , lo stesso che aveva progettato l' A-100 per il programma S-25 Berkut. Il missile per il sistema Dal fu designato Obiekt 400 o La-400. Il disegno preliminare dell'aprile 1956 del missile La-400 missile lo concepiva con una configurazione a  un singolo stadio come il missile V-300 del sistema S-25. Tuttavia già ad agosto dello stesso anno era stato riconfigurato come un progetto bistadio usando il booster a propellente solido PRD-70, progettato dall' OKB-81, seguito da razzo motore R01-154 a propellente liquido progettato dall'OKB-154 di Kosberg a  Voronezh. Di sicure il missile La-400 sembrava una versione ingrandita del missile V-750, che nello stesso tempo era in fase di sviluppo per il rivale S-75 Dvina. Nel progetto Dal, l'aspetto più innovativo era l'incorporazione del primo seeker radar a guida semiattiva su un SAM sovietico, il sistema Zenit progettato dal  GKRE  NII-17 . Lo sviluppo del Dal dovette dare la precedenza al parallelo S-75 Dvina. L'S-75 fu adottato in servizio il 28 Novembre 1957, un anno prima che il primo missile La-400 lasciò la fabbrica per le prove di volo. Il programma S-75 era stato accelerato a causa dell'apparizione del velivolo spia U-2 della CIA in volo di ricognizione nei cieli dell'Unione Sovietica. L' U-2 fu scoperto per la prima volta da un radar A-100 del sistema S-25 di Mosca nel 1956, e da un radar di sorveglianza P-30 del Turkestan Air Defense Corps. Sulle prime, i sovietici rifiutarono di credere che un tale aereo esistesse, ma dopo un certo numero di avvistamenti, alla fine il PVO Strany dovette ammettere la realtà, e Khrushchev insistette per porre fine alle missioni di ricognizione. Come risultato il nuovo sistema S-75 fu sospinto in servizio intorno a Mosca, Leningrado e Baku a partire dal 1958. Mentre l'S-75 stava velocemente diventando il principale sistema di difesa aerea missilistica dell'Unione Sovietica, il sistema Dal tentennava nei suoi programmi di prova. Nell'estate del 1960, il sistema era ancora in prova  nel nuovo poligono di tiro di Sary-Shagan, quando  il Presidium del Comitato Centrale, richiamò ufficialmente Lavochkin per la lentezza con la quale procedeva il programma.  Gli altri progettisti non condivisero le ragioni del richiamo, perchè i problemi del sistema erano essenzialmente dovuti al controllo del tiro e agli altri equipaggiamenti che dovevano essere sviluppati dal GKRE di Kalmykov. Il missile La-400 di Lavochkin aveva brillantemente superato le prove aerodinamiche, ma i problemi connessi con  il controllo del tiro avevano accentuato la questione di affidare il progetto del sistema missilistico al ministero dell'aviazione piuttosto che a quello dell'elettronica. 

 Lavochkin stava subendo grosse pressioni, non solo per le reprimende sul Dal, ma anche sul più costoso e difettoso programma di missile da crociera strategico  Burya. Fu stroncato da un attacco di cuore il 9 giugno 1960, con la salute rovinata da due progetti falliti. Kalmykov tentò di sostenere il programma affidando il controllo al capo progettista V. P. Shishov, mentre Khrushchev era molto insoddisfatto per i progressi  e per i costi molto pesanti. La costruzione delle prime tre zone di lancio era già stata avviata, presso Leningrado, e come nel caso del sistema moscovita S-25, fu necessario ricostruire molta della rete stradale intorno alla città, aggiungendo ulteriori spese. Il sito settentrionale era tra Zelenogorsk e Michurinskoye; quello orientale vicino a Rakhya, all'interno dell'anello stradale di Leningrado; e quello occidentale a nord di Begunitsy. Come al solito, per ogni sito di lancio c'erano cinque reggimenti, ciascuno con con cinque complessi di lancio bunkerizzati. Contemporaneamente, anche un numero significativo di S-75 veniva dispiegato intorno alla città garantendo una discreta copertura difensiva. Il fattore decisivo per sbloccare la questione fu la crescente enfasi che veniva data al bombardamento strategico offensivo. Dal 1960, sia gli Stati Uniti che l'Unione Sovietica furono coinvolti in una corsa per mettere in campo i missili balistici intercontinentali (ICBM). All'inizio degli anni '60, i bombardieri strategici erano la principale forza di attacco nucleare, ma c'era la sensazione che entro pochi anni il fardello sarebbe passato agli ICBM. In queste circostanze, dispiegare il  sistema Dal sarebbe stato un vero e proprio spreco di denaro. Il PVO Strany alla fine raccomandò che il sistema Dal fosse cancellato, e che al suo posto fosse stato schierato un nuovo sistema SAM a lungo raggio, a quel tempo in fase di progettazione al KB-1 di Raspletin e all'OKB-2 di Grushin, l'S-200 Angara (SA-5 Gammon). Alla fine, il solo contributo che il sistema Dal fornì alla difesa aerea sovietica, fu un cumulo di disinformazioni. Khrushchev decise di sfar sfilare il missile nella parata del 1963 sulla Piazza Rossa, e di accreditarlo come sistema missilistico anti balistico. La NATO lo chiamò GRIFFON e qualche volta lo confuse con l' SA-5. Il Dal non aveva affatto capacità ABM, sebbene in molte memorie del tempo occidentali venisse riportato come tale. L'intelligence americano fu confuso da costruzioni simili al sistema Dal in corso vicino a Tallin e Cherepovets, a volte denominate "La linea di Tallin". Ci fu qualche supposizione che servisse a difendere Leningrado contro attacchi  SLBM effettuati dal mare del Nord, ma naturalmente, il progetto risaliva a ben prima che la marina americana intraprendesse il progetto del SLBM  Polaris.  La saga del S-25 Berkut di Mosca e Leningrado è illuminante sulle difficoltà intrinseche allo sviluppo di un sistema difensivo in tempi di rapidi cambiamenti tecnologici nelle armi offensive. In ambedue i casi, la tecnologia offensiva ha surclassato quella offensiva prima ancora che fosse iniziata la produzione di serie. Ambedue i sistemi furono progettati per sconfiggere la minaccia esistente, e fallirono nel prefigurare l'evoluzione di quelle future. I sovietici ebbero problemi analoghi, con i sistemi di difesa strategica degli anni '60, incluso il sistema antiaereo S-200 Angara e l'antimissile A-35.

Per gentile concessione dell'autore  Steven J. Zaloga.

 

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