Aviatori Veronesi -  Sergente Pilota Luigi Ferrari

Il Sergente Pilota Luigi Ferrari, di Verona, in servizio presso il Deposito del Reggimento Artiglieria a Cavallo, 6^ compagnia Automobilisti, inizia i voli di guerra il 4 maggio 1917 presso la 21^ Squadriglia S.P. , assegnata al II Gruppo di Campoformido,  (UD). Figlio di Giovan Battista, nacque nella città scaligera il 18 giugno 1895, ma si trasferì con la famiglia a Milano. Di professione meccanico era arrivato, prima di diventare pilota di aeroplano  in zona di guerra il 1 luglio 1915 e vi restò fino al maggio dell'anno successivo, quando parte per la scuola di volo. Nominato pilota il 12 ottobre 1916, consegue il grado di sergente il 1 giugno 1917. Il primo volo di guerra lo compie con a bordo l'osservatore capitano Giovanni Ferrero e nel corso dell'estate esegue numerose ricognizioni sul fronte isontino. Il 9 agosto, nel corso di una missione di osservazione del tiro di un pezzo da 280 mm austriaco sul rovescio del Monte Vobil, sostiene un combattimento aereo nel cielo di Tolmino. L'apparecchio, un Savoia Pomilio S.P.2, con a bordo l'osservatore Livi, viene colpito nell'ala inferiore destra. il successivo 17 viene attaccato due volte da un velivolo austriaco e riceve due pallottole nell'ala superiore destra. Ferrari era in osservazione del tiro di artiglieria a oltre 3000 metri di quota con a bordo l'osservatore tenente Guerritore. Nell'ultima decade di agosto la squadriglia prende parte alla grande battaglia della Bainsizza, e il giorno 24 Ferrari esegue due missioni: la prima di ricognizione su Breginj, Chiapovano con a bordo il ten. Livi, attaccando, nel corso di un volo di tre ore, truppe nemiche in ritirata sulle quali sono esplosi 250 colpi; la seconda di bombardamento tra S. Gabriele e San Daniele con il lancio di quattro ordigni da 90 mm e lo sparo di un centinaio di colpi su truppe. Il velivolo fu fatto segno al fuoco della contraerea e riceve colpi in più parti.  Stesso esito hanno altre due missioni compiute il 28,  30 agosto e il 1 settembre. Tre giorni dopo il velivoli viene colpito da numerosi colpi di fucileria. L'ultima missione con la 21^ squadriglia la compie il 5 dicembre 1917 dal campo di Aviano (anche se dal 29 ottobre era già in forza alla 22^, dove nel frattempo il reparto si era trasferito, in ricognizione nella zona del Monte Grappa.  Con il ritiro dalla zona di operazioni della squadriglia, Ferrari passa con altri compagni e alcuni velivoli alla 22^ sul campo di Istrana. Il 21 gennaio 1918 raggiunse il deposito aviatori per effettuare il passaggio sui velivoli da caccia e il 23  aprile del 1918 è in forza alla 4^ sezione SVA , inizialmente appoggiata alla 78^ Squadriglia a S. Luca-Fossalunga alle dipendenze dell'8^ Armata. Il 10 maggio la sezione passa in aggregazione alla 115^, anche se nominalmente è parte della 88^ Squadriglia SVA che, come è noto, non venne mai mobilitata. Il compito della sezione è di effettuare missioni di ricognizione strategiche. Ferrari, proprio il 23 aprile si trasferisce in volo da Ponte S. Pietro (BG) a S. Luca e inizia le missioni belliche nei primi giorni di maggio con una serie di ricognizioni sulla zona di Conegliano e Ponte della Priula. In questa zona, il 3 maggio si abbassa a 400 metri per mitragliare truppe in marcia contro le quali esplode 300 colpi. E' impegnato anche in riprese fotografiche e nel lancio di manifestini. Durante  queste sortite, come  il  1 e il 10 giugno, è fatto segno a colpi di contraerea. Siamo nel mezzo della battaglia del Solstizio per respingere gli austriaci al di là del Piave e i voli sono frequentissimi a mitragliare truppe per appoggiare l'azione delle nostre fanterie. Il giorno 19, esegue tre voli di guerra per ricognizioni a vista nel corso delle quali incassa colpi di contraerea ed è anche costretto al ritorno per noie al motore, incidente che si ripeterà anche il successivo 28. L'attività conoscitiva continua per tutta l'estate intervallata da missioni di bombardamento e lancio di manifestini. Insieme al resto della sezione Ferrari svolge ricognizioni fondamentali sui ponti e le passerelle sul Piave usate dagli austriaci. L'8 agosto viene di nuovo colpito dalla contraerea e torna in base con due colpi sul velivolo. Una scheggia di granata lo colpisce anche il 17 settembre nel corso di un volo per lanciare volantini, mentre il 26 ha un contatto con un velivolo nemico sul quale spara 10 colpi senza esito nei cieli di Casarza, sul Tagliamento. Il 29 settembre Ferrari, in coppia con il velivolo del sottotenente Damiano Miari Fulcis sono in missione, quando vengono attaccati da tre caccia avversari: i due SVA reagiscono e dopo un lungo duello Ferrari, con l'aiuto di Miari Fulcis ne abbatte uno a Pianzano, mentre gli altri si danno alla fuga. Il 20 ottobre  la 4^ sezione SVA si trasforma nella 56^ Squadriglia SVA. Luigi Ferrari perde la vita tre giorni dopo, il 23 ottobre,  precipitando per la rottura in volo di un ala del suo SVA, il numero  11865. Stava effettuando, sempre in coppia con Miari Fulcis una ricognizione a vista nella zona di Conegliano. Fu seppellito a Sacile.  Il Serg. Pilota Luigi Ferrari è stato decorato con due medaglie d'Argento al Valor Militare. La prima gli fu attribuita dopo i giorni di Caporetto  “Ferrari Luigi, sergente artiglieria a cavallo, 2° gruppo aeroplani, 21° squadriglia. Pilota abile e coraggioso, durante cinque mesi di ininterrotto servizio, compì numerosi e arditi voli, e, dando costante esempio di disciplina e spirito di sacrificio, portò sempre a termine ogni arduo mandato affidatogli. Più volte, attaccato da velivoli nemici, contrappose brillantemente il suo valore e la sua sicura manovra alla superiorità dell’avversario. Cielo del Medio e Alto Isonzo, Maggio-Settembre 1917”. La seconda con la seguente motivazione: “Sergente reggimento artiglieria a cavallo, 4° sezione aeroplani S.V.A. Pilota da ricognizione arditissimo ed instancabile, sempre pronto alle imprese più audaci, compiva numerosissimi voli in territorio nemico, sfidando impavido le artiglierie antiaeree avversarie, che parecchie volte gli colpirono l’apparecchio. Unendo il  valore all’intelligenza, portava preziose informazioni sul nemico mediante importantissimi rilievi fotografici, di zone lontane, spingendosi parecchie volte oltre le nostre linee in centri importanti.  Si distingueva durante l’offensiva nemica sul Montello, eseguendo a bassissima quota ed in condizioni atmosferiche avverse efficaci mitragliamenti di truppa avversaria. Partendo sempre con la stessa fede  e con la stessa serenità, lasciava la vita in combattimento durante una delle ultime azioni di guerra. Medio Piave, Maggio-Agosto. Montello 15-16 Giugno. Cielo di Udine e Gorizia, 24 Giugno-23 Ottobre 1918”. Il Sergente Luigi Ferrari fu anche ricordato nel numero di aprile del supplemento "Nel Cielo" del Secolo Illustrato del 1919, dove appare una foto accompagnata da un  breve testo:" E' morto in combattimento aereo il 23 ottobre scorso. Pilota abile e valoroso si era distinto in numerose e difficili contingenze. Il 16 ottobre ritornando da un volo di ricognizione con il ten. Miari Fulcis , veniva attaccato da tre caccia nemici. Accettando la lotta riusciva ad abbatterne uno e a mettere in fuga gli altri, col concorso del compagno. E la vittoria gli veniva riconosciuta. Fatalità volle che egli cadesse in uno scontro deliberatamente provocato e voluto nell'imminenza della vittoria. Era decorato di medaglia d'argento ed era proposto per una seconda". In questo articolo viene detto che morì in combattimento aereo. Tuttavia quello citato si riferisce ad uno scontro che Ferrari ebbe il 29 settembre. La motivazione riportata nel Foglio Caratteristico di L. Ferrari riferisce invece: "L'apparecchio (su..) Sacile ha perduto le ali in volo. Non rientrato". In un documento successivo della Regia Aeronautica (quindi sicuramente emesso dalla seconda metà degli anni '20 in poi, una nota riferisce che: "Ferrari Luigi...della 56^ Squadriglia, caduto a Sacile in combattimento aereo ? (punto interrogativo nel testo) il 23 ottobre 1918. Il 23-10-1918 in pattuglia cielo Sacile è precipitato contro le linee nemiche. Da notizie risulta abbattuto presso stazione Sacile. Morto e seppellito con onori militari" I velivoli SVA della 4^ sezione avevano probabilmente in fusoliera il guidone con l'insegna dei Visconti di Milano. La cosa non è certa perchè potrebbero anche appartenere alla 6^ sezione.

 

Serg. Pilota Luigi Ferrari, terzo da sinistra in piedi. Immagine tratta da http://www.pietrigrandeguerra.it/voci-e-volti-dal-fronte-2/aviatori-della-grande-guerra/

       

Luigi Ferrari di Verona

Luigi Ferrari di Verona

Luigi Ferrari di Verona

Luigi Ferrari di Verona

       

Luigi Ferrari di Verona con il suo SVA probabilmente durante la scuola di pilotaggio

Luigi Ferrari di Verona, SAML incidentato

Luigi Ferrari di Verona, lettera del 21 giugno 1917

Luigi Ferrari di Verona, lettera del 21 settembre 1918

       

Luigi Ferrari di Verona, lettera del 30 maggio 1918

Luigi Ferrari di Verona, lettera del 30 maggio 1918

Luigi Ferrari di Verona, lettera del 22 ottobre 1918

Luigi Ferrari di Verona

       

 

Luigi Ferrari di Verona, lettera ufficiale austriaco del 11 marzo 1920

Luigi Ferrari di Verona

Luigi Ferrari di Verona

       

 

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