72° Gruppo I.T. - 6. Soppressione  del 72° Gruppo I.T. 

15 dicembre 2009 Il 15 dicembre 2009, si è svolta la cerimonia per la soppressione ordinativa del  72° Gruppo I.T., dopo 50 anni di ininterrotta attività. Alla cerimonia, svoltasi nel Piazzale Bandiere, ha presenziato il Comandante  Forze da Combattimento, Generale di Divisione Fabio Corsini, il Comandante del 2° Stormo Col. Alfonso Dalle Nogare, il Comandante del 3° Stormo S.O. Col. Fabio Nuccettelli, il Comandante del Reggimento Guastatori Folgore, Col. Vittorio Stella. In rappresentanza della società civile sono intervenuti i sindaci dei comuni di Bovolone, Isola Rizza, Oppeano, Piacenza d'Adige, Salizzole. Numerosa la rappresentanza delle associazioni combattentistiche e d'Arma. Il Comune di Verona ha inviato il proprio Gonfalone, decorato di Medaglia d'Oro. Dopo aver provveduto ad ammainare la Bandiera, il Comandante, Magg. Alessio Meuti ha consegnato al Comandante del 2° Stormo, lo stendardo del Reparto. Al termine della cerimonia, dopo il vin d'honeur offerto agli ospiti, si è tenuto il pranzo di corpo. La soppressione del 72° Gruppo I.T. è stata disposta dallo SMA con Circolare Ordinativa del 14 dicembre 2009 a firma del Gen. Pollice, Comandante della Squadra Aerea.  Il Comandante del 72° Gruppo I.T., Magg. Alessio Meuti,  durante la cerimonia, ha rivolto al personale e agli ospiti il seguente discorso: "Sig. Generale Corsini, autorita' civili e militari, rappresentanti delle associazioni d'arma e combattentistiche, gentili ospiti, signore e signori, oggi si chiude la storia di un reparto dell'Aeronautica Militare presente in questo territorio dal settembre del 1959. Con il 72° Gruppo I.T. chiude definitivamente i battenti anche una grande pagina di questa Forza Armata, quale è stata quella della 1' Brigata Aerea, la piu' grande unita' combattente che lAeronautica Miliare abbia avuto. Si chiude il capitolo della difesa antiarea missilistica a medio e lungo raggio approntato sul finire degli anni '50, in uno scenario internazionale definito "Guerra Fredda" cui molti dei presenti avranno ancora sicuramente memoria. A questo appuntamento abbiamo lavorato da tempo e abbiamo cercato di prepararci con professionalita' e convinzione.  Abbiamo affrontato questo compito con la stessa energia e con l'immutata determinazione con cui  il 72 Gruppo IT ha affrontato i numerosi eventi che  hanno caratterizzato il proprio lungo cammino, quasi 10 lustri di servizio operativo. Nello smontare la nostra casa abbiamo guardato avanti come sempre, non abbiamo distrutto anzi abbiamo cercato di valorizzare la nostra esperienza, abbiamo raccolto le memorie piu' significative e care, abbiamo stretto il cerchio con le persone a noi vicine, con le comunita' locali, abbiamo detto che ci siamo, siamo sempre stati parte delle comunita’ locali, da domani parte della sua storia. Certo non abbiamo saputo, forse neanche voluto preparare l'idea di questo giorno, il giorno del commiato. E' inutile nasconderlo, e' un giorno mesto, l'Aeronautica Militare abbandona il sito di Bovolone dopo oltre novant'anni di presenza azzurra. E che presenza. Siamo stati qui a testimoniare grandi momenti per la nostra Arma e per la storia della nostra societa' e delle comunita' locali.

L'abbiamo ricordato a noi stessi attraverso le iniziative che abbiamo messo in cantiere per il nostro cinquantennario, prima fra tutte la mostra storica con cui abbiamo ripercorso gli eventi significativi che hanno caratterizzato il campo di Bovolone. Il nostro passato che abbiamo condiviso con centinaia di amici che hanno voluto gratificarci con la loro presenza. Grazie a tutti voi amici, amministratori di Bovolone, Isola Rizza e Oppeano, imprenditori, cittadini che ci avete aiutato e siete stati presenti. La storia di questa base e' parte della vostra storia. Qui si sono entusiasmati al volo i vostri nonni, osservando le evoluzioni degli alianti della scuola di volo a vela, qui probabilmente hanno maturato la convinzione di servire  la patria con la Regia Aeronautica i giovani Franco Cappa, MOVM e altri aerosiluranti di Bovolone come Carlo Gerani ed altri. Abbiamo rivissuto i decolli dei grossi trimotori per portare il loro contributo alla vittoria durante la battaglia del Piave, non solo attraverso la ricerca dei documenti, ma anche andando sul campo, per avvertirne ancora le vibrazioni. Poi la guerra vista da vicino e infine un'altro tipo di guerra e di ali: la guerra fredda e i missili antiaerei: il 72 Gruppo Intercettori Teleguidati. E' stato bello lavorare su questi argomenti, ricercare e condividere ricordi spesso personali, di famiglia. Abbiamo approfondito la nostra conoscenza reciproca e continueremo a farlo. Si e' aperto un capitolo la cui chiusura e' ancora molto di la' da venire. E poi gli avvenimenti storici ci hanno riservato anche una gratitissima sorpresa come l'aver appreso che sulla fusoliera dei bombardieri Caproni della 4 Squadriglia operativi a Ca' degli Oppi nel 1918 campeggiava un bel leone rampante. Questa si che e' tradizione....

 Quando un reparto deve chiudere e la notizia si diffonde spesso la cosa piu' difficile e' la gestione del personale, che di colpo si trova senza orizzonti, ed e' costretto a fronteggiare problemi gestionali e familiari di notevole rilevanza. In tali frangenti il compito di un comandante diventa piuttosto difficile, perché nel frattempo occorre comunque continuare con il lavoro, con le attività logistiche e amministrative. Io sono particolarmente orgoglioso di poter affermare che il personale del 72 Gruppo, profondamente motivato e sostenuto da un forte spirito di coesione ha affrontato questo periodo con grande dignità e non è mai venuto meno ai propri doveri, né è stato necessario sollecitare presenza e contributo. Non solo abbiamo portato avanti il lavoro ordinario e straordinario ma in questi ultimi mesi, come ho già ricordato abbiamo messo in cantiere anche una serie di iniziative complesse e articolate come le celebrazioni del nostro cinquantennale. Un grazie particolare a voi tutti sottufficiali del Gruppo. Noi saremo sempre quelli del 72, ovunque andremo a prestare servizio. Il commiato, dunque, momento di riflessione sul percorso fatto, sui tanti traguardi raggiunti, sui molti sacrifici che sono costati. Siamo l'ultimo di 12 unita' gemelle che sono sorte e che hanno operato in questa parte del territorio nazionale. Anche per questo ringraziamo le SS.AA. che ci hanno concesso questo onore, motivo in più per lavorare anche in futuro  per valorizzare la memoria della missilistica italiana cosi come fu concepita e realizzata con quella grande unita' che fu la 1 Brigata Aerea, erede e continuatrice, come avete sentito dalla lettura delle note storiche, di grandi tradizioni aeronautiche. Molti italiani hanno prestato servizio e trascorso parte significativa della loro vita in questa sede. Oltre seicento tra Ufficiali e sottufficiali e qualcosa come 10000 avieri di leva provenienti da tutte le regioni e le provincie italiane. Questo luogo e' nella memoria di molti e noi vogliamo rivolgere il nostro pensiero innanzitutto a coloro che nel frattempo ci hanno lasciato, e a coloro, ancora presenti e vicini,  che ci hanno insegnato il mestiere. Voglio rivolgere un ringraziamento particolare alle Associazioni d'Arma. Siete state sempre con noi in ogni occasione, costanti e perseveranti, abbiamo vissuto insieme i momenti  significativi della vita del Reparto, non avete mai mancato di fornire il vostro contributo. Un saluto particolare ai Comandanti che mi hanno preceduto, e che hanno saputo costruire un reparto altamente motivato ed efficiente, una comunita' dotata di un elevatissimo spirito di corpo, un profondo senso di identità una eccellente preparazione professionale.

Signor Generale Corsini, nel consegnare lo stendardo del Gruppo, simbolico custode della nostra tradizione e del nostro onore, vogliamo esprimerLe la nostra gratitudine e il nostro apprestamento per il lavoro da Lei tenacemente svolto per la riorganizzazione del comparto missilistico dell’Aeronautica Militare, un grande compito per permettere alla nostra Forza Armata di approntare gli strumenti tecnici e organizzativi necessari per affrontare i compiti futuri. Sappiano che in questo scenario potrebbe esserci posto per un altro 72° Gruppo. E' la nostra speranza, quella di vedere il vessillo del leone rampante sventolare di nuovo. Con nuovi compiti e un nuovo sistema d'arma, ma con una grande  e tenace tradizione alle spalle al servizio della nazione.Viva l'Aeronautica Militare, viva l'Italia".

 

 

           
           

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