72° Gruppo I.T. -  Difesa Locale

 

Autoblindo in dotazione al Nucleo Difesa La capacità operativa del 72° Gruppo I.T. dipendeva da numerosi fattori. Tra questi assumeva particolare rilievo la "Difesa Locale" dell'installazione contro le varie forme di minaccia che avrebbero potuto manifestarsi in tempo di pace, di tensione/crisi e di guerra. Essa si inseriva nei più vasti obblighi di custodia, tutela e salvaguardia del patrimonio dell'Amministrazione Difesa affidato a ciascun Ente/Reparto. La protezione dell'installazione aeronautica del 72° Gruppo I.T. era compito del personale in servizio presso il Gruppo stesso, ed era, conseguentemente responsabilità del Comandante di gruppo provvedere ad essa. Pertanto tra i compiti e responsabilità del Comandante, nelle diverse situazioni, vi era quello dell'adozione delle misure cautelative per la sicurezza dell'organizzazione. La Sezione Difesa era composta da un Capo Sezione, normalmente un Ufficiale Inferiore, da cui dipendevano il Nucleo VAM (Vigilanza Aeronautica Militare), il Nucleo Aiuto e Generici e il Nucleo Armeria. La Sezione Difesa ebbe sede dapprima presso il P.G. 15 (Edificio Circolo e Mensa), poi presso l’Edificio Comando (P.G. 7), per poi raggiungere la sede definitiva presso il P.G. 42. Il Nucleo Armeria disponeva inoltre del locale armeria (P.G. 39) e del Deposito Munizioni (P.G. 40). A tale fine presso il 72° Gruppo I.T. era predisposto il "Piano di Difesa Locale" che prevedeva le azioni dirette atte ad assicurare in ogni momento, sia in tempo di pace che in tempo di guerra, l’integrità contro azioni nemiche di limitata consistenza (azioni di elementi sovversivi, azioni di sabotatori, di nuclei di guerriglieri, di piccoli nuclei di paracadutisti) e nel contempo ostacolare e reprimere azioni dirette ad infirmare il potenziale bellico del Gruppo. La pianificazione della difesa dell'installazione teneva conto della forza media presente al Gruppo e dei mezzi di difesa disponibili (autoblindo, mitragliatrici, materiali per la difesa N.B.C., ecc..), e degli ipotizzabili tipi di offesa, e veniva periodicamente aggiornata sulla base delle successive variazioni dei livelli di forze e mezzi. Il Piano di Difesa Locale prevedeva in dettaglio: la normale protezione di pace, che aveva il compito di predisporre, organizzare ed attivare, le misure di sicurezza e di vigilanza abituali dell'installazione aeronautica; la protezione rinforzata, che prevedeva l'intensificazione delle abituali misure di sicurezza e vigilanza; la protezione di emergenza che prevedeva la costituzione di unità mobili di protezione e l'eventuale concorso di reparti dell'Esercito in caso di necessità, determinate da particolari periodi di tensione e di emergenza; la protezione di guerra, che aveva lo scopo di ostacolare e respingere, anche con l'intervento dell'Esercito, attacchi portati all'installazione, oltre che di mezzi aerei, da guerriglieri, commando e paracadutisti. Il servizio era organizzato con turni di 24 ore ciascuno con un Ufficiale di Ispezione, un Ufficiale  di Guardia (fino agli inizi degli anni ’80), un sottufficiale Comandante della Guardia, due Capo Posto (Zona Lancio e Zona Logistica), tre Graduati di Muta e tre Mute di Guardia. Il servizio veniva svolto prevalentemente dal personale VAM, con l’eccezione del servizio di ronda, svolto anche dal personale generico. Contribuivano al servizio di vigilanza personale dei Carabinieri per l’Aeronautica Militare. In Area Lancio, all’interno dell’area denominata “Area F” (Sezioni A e B), oltre al personale suddetto, la vigilanza era assicurata anche dal personale USA. Il personale di servizio svolgeva, nell’ambito delle 24 ore, due ore di guardia e quattro di riposo. Nelle ore di riposo, il personale era organizzato in squadre di pronto intervento denominate SAT e BAT con tempi di intervento di tre minuti e cinque rispettivamente. Sempre nell’ambito del Servizio di Vigilanza veniva svolto, su base H24, un servizio denominato AF, inizialmente composto da 30 unità, con tre capi squadra ed un comandante (Sottufficiale di giornata). L’AF aveva il compito di incrementare, in caso di necessità, le squadre della SAT e BAF. Un ulteriore apporto alla difesa della base era costituito da una compagnia dell’Esercito, denominata RC, ubicata a Legnago (VR). (Pasquale De Lauri)

 

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